Coronavirus, da Crimi a Di Maio: i parlamentari si taglino lo stipendio

Coronavirus, da Crimi a Di Maio: i parlamentari si taglino lo stipendio
di Simone Canettieri
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Lunedì 30 Marzo 2020, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 15:54
Da una parte Beppe Grillo che lancia il reddito universale, dall'altra i big del M5S che lanciano il taglio degli stipendi dei parlamentari per fare fronte all'emergenza coronavirus e dare così il buon esempio. In mattinata è stato Vito Crimi, neo capo politico dei grillini, a lanciare l'idea: «Cari parlamentari, tagliamoci lo stipendio» e «tutti, non soltanto il Movimento 5 Stelle. E non una sola mensilità, sarebbe troppo comodo. Intendiamo tutti gli stipendi da qui alla fine della legislatura».

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Una proposta subito rilanciata da Di Maio, ex capo politico del M5S e ministro degli Esteri, che non cita Crimi ma riprende il suo spunto: «In questa guerra contro il coronavirus tutti stanno facendo sacrifici enormi. E deve valere anche per la politica: deputati e senatori si dimezzino gli stipendi. Il Movimento 5 Stelle ha già donato 3 milioni di euro per l'emergenza. Il buon esempio vale più di un quintale di parole».


Nei giorni scorsi si era diffusa su questo argomento anche una fake news. In tante chat girava un finto decreto della presidenza del Consiglio che riduceva a 600 euro gli stipendi di tutte le alte cariche dello Stato. 

Una bufala, appunto. Al contrario della proposta arrivata adesso dal M5S che scuote la maggioranza, ma anche l'opposizione. 

Vito Crimi in un video su Facebook anticipa la proposta che il M5S intende sottoporre «agli uffici di presidenza di Camera e Senato», invitando anche le Regioni a fare lo stesso. «Non servono decreti o leggi - rimarca - basta una delibera degli uffici di presidenza, poche ore di seduta per produrre risparmi di 60 milioni l'anno».
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