Coronavirus, Lugnano in Teverina lancia il concorso epistolare “Lettere dai Borghi”: «Scrivete a un amico vero o immaginario»

La Collegiata di Santa Maria Assunta a Lugnano in Teverina
di Francesca Nunberg
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Domenica 29 Marzo 2020, 17:09
Caro amico ti scrivo dal borgo, così mi distraggo un po'... Arriva dal Comune di Lugnano in Teverina, in provincia di Terni, uno dei Borghi più Belli d'Italia, l'idea di un concorso epistolare per riscoprire in questi tempi lunghi dentro casa la lettera pensata, scritta magari a mano, lontano dalla sintesi e dalla velocità di una mail o di una chat. Ecco dunque il progetto Lettere dai Borghi” che parte da Lugnano con l'idea di allargare poi la partecipazione agli altri 250 Borghi d'Italia. Si tratta di un torneo epistolare a cui tutti possono partecipare scrivendo una lettera di 60 righe (3.500 caratteri con gli spazi) al computer o a mano, chiara e leggibile. Per partecipare si devono allegare i dati dell'autore (nome e cognome, eventuale pseudonimo - luogo e data di nascita - recapito telefonico - mail) e l'elaborato va spedito entro il 15 maggio a: Comune, via Umberto I, 36 - 05020 Lugnano in Teverina (TR) o a info.premiolugnano gmail.com.

Una giuria sceglierà poi le 10 lettere più significative per pubblicarle sul sito del comune, del Premio letterario di Lugnano (per racconti inediti e romanzi editi) che compie sei anni e sulla pagina dedicata di Istagram. «Può essere un modo diverso, antico, per avvicinarci a un amico vero o immaginario, a un parente lontano - spiega Elisabetta Putini curatrice del Premio - per raccontargli quello che ci sta accadendo, la vita quotidiana, le nostre impressioni, i proponimenti per il futuro. Oppure possiamo ripescare un fatto vecchio, un ricordo, un amore...o qualsiasi cosa vogliamo condividere con qualcuno».


«Questo periodo di quarantena forzata - spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura di Lugnano in Teverina, Alessandro Dimiziani - ci ha spinto a ideare questo secondo concorso, oltre al Premio letterario che ogni anno si conclude con la Notte romantica dei borghi il 27 giugno, ma che quest'estate sarà impossibile organizzare. Ci piacerebbe che anche gli altri Borghi d'Italia partecipassero, ho scritto alla segreteria dell'associazione raccontando il nostro progetto e ci ha già dato l'adesione il comune di Fiumalvo in provincia di Modena, sugli Appennini».

Il concorso può essere anche un modo per divulgare “a distanza” le bellezze di questi borghi al momento deserti. «Siamo entrati nel club quindici anni fa - racconta Dimiziani - e davvero le attrattive turistiche non ci mancano. Dalla Collegiata di Santa Maria Assunta, splendida chiesa romanica del 1100, al borgo medievale intatto, costruito tutto con il sasso locale. Il paese faceva parte del patrimonio di San Pietro in Tuscia, ultimo comune a nord dello Stato pontificio, conteso tra i ghibellini di Todi e i guelfi di Orvieto: tutti i papi lo hanno sempre ricostruito. Abbiamo 1500 abitanti e 13 chiese, oltre a bellissimi palazzi gentilizi. Tra i nostri tesori, anche la villa romana di Poggio Gramignano, del II secolo, scavata dall'universita di Tucson in Arizona, dove è stata trovata una necropoli del V secolo con il cosiddetto “bambino vampiro”, uno scheletro di una bambina di 10 anni con un sasso in bocca. La sepoltura fa parte di un gruppo di 50 bambini, morti in seguito a un'epidemia di malaria».

Gli scavi nel sito archeologico di Lugnano sono ripresi, «abbiamo ricevuto un finanziamento di 170 mila euro per la copertura, ma al momento è tutto fermo. Contiamo di aprire il sito al pubblico l'anno prossimo». Nel frattempo, appena si tornerà a muoversi nel mondo, ai turisti Lugnano offre un'altra bellezza: la Collezione mondiale degli Ulivi che dal 2015 grazie al Cnr di Perugia, è stata trasferita lì da Enna. «Su un terreno di 8 ettari crescono 1200 olivi di 400 varietà diverse, provenienti da tutto il mondo - continua Dimiziani - Abbiamo lanciato il progetto Adotta un Ulivo, rivolto soprattutto ai turisti, e adesso vogliamo dare un ulivo in adozione onoraria a Papa Francesco». Di lettere, insomma, solo restando a Lugnano se ne potrebbero spedire tante.


  



 






 
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