Coronavirus, telemedicina per i positivi in isolamento domiciliare: il progetto di Latina

Giorgio Casati mentre illustra i dispositivi che vengono consegnati ai pazienti positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare
di Vittorio Buongiorno
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Sabato 28 Marzo 2020, 12:17 - Ultimo aggiornamento: 14:01

E’ stato fino ad oggi il problema più serio per i pazienti positivi al Coronavirus messi in isolamento domiciliare: si sentivano abbandonati, preoccupati del fatto che l’unica terapia prevista è la Tachipirina in caso di febbre. Normale in una situazione di emergenza come questa restare spiazzati dal fatto di essere rimandati a casa. Per ovviare a questo problema e garantire ai pazienti di essere seguiti h24 proprio come in ospedale, la Asl di Latina ha deciso di puntare su un progetto di telemedicina che stava testando prima dello scoppio della pandemia.

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«Cominciamo con 60 pazienti, ma contiamo la prossima settimana di poterli seguire tutti così - racconta il direttore generale della Asl di Latina Giorgio Casati in videoconferenza - A quelli in sorveglianza attiva sarà consegnato un dispositivo che consente di rilevare una serie di parametriche vengono trasmessi in tempo reale a una centrale operativa, nella quale stanno lavorando sette infermieri che garantiranno una attività di sorveglianza 24 ore su 24 verificando i parametri. Si interverrà sia nel caso i pazienti non inviino i dati due volte al giorno chiedendo di misurare la temperatura corporea o gli si chiederà di fare altre verifiche, ma soprattutto gli infermieri potranno nel caso si registri una situazione di crisi attivare il 118 oppure una consulenza medica».

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Ai pazienti verrà messo a disposizione un telefonino con una app preinstallata. «Su questo dispositivo ci saranno nome e cognome del paziente. In questo momento è intestato a me - ha spiegato Casati mostrandolo in video - anche se per fortuna non sono ancora un paziente. Qui si potranno inserire le misurazioni che devono essere fatte quotidianamente. I parametri sono quattro: la temperatura corporea, il numero di atti respiratori al minuto, il numero di battiti cardiaci al minuto e la percentuale di ossigeno nel sangue che potrà essere misurata con il pulsiossimetro che verrà dato in dotazione». Questo sistema telemonitoraggio è parte del programma più ampio della Regione partito con la app “DoctorCovid” il cui obiettivo è quello di intercettare pazienti sintomatici il prima possibile, anche con la speranza di poter ridurre al minimo i ricoveri e di gestire un numero sempre maggiore di positivi in casa senza farli sentire abbandonati.

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A questo proposito Casati ha sottolineato «con piacere che la maggior parte dei nuovi positivi possono essere seguiti a casa, mentre all’inizio dell’emergenza era l’opposto, erano di più quelli che era necessario ricoverare». Questo sta accadendo perché ora si intercettano con i tamponi sempre più persone che hanno bisogno di trattamento domiciliare perché individuate all’inizio della malattia. Tanti piccoli grandi passi avanti, ma la strada è ancora lunga, anche perché se la curva dei contagi in provincia ha rallentato non si può dire se stia iniziando la fase discendente.

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