Coronavirus, processioni solitarie e chiese chiuse: come cambiano i riti in Abruzzo

Coronavirus, processioni solitarie e chiese chiuse: come cambiano i riti in Abruzzo
di Federica Farda
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Sabato 28 Marzo 2020, 11:26
I riti ecclesiastici si sono stravolti con il Coronavirus. E anche la Pasqua muterà in Abruzzo. La data non può essere rinviata ma i riti della settimana Santa in Italia subiranno dei “tagli” per evitare assembramenti e movimenti di persone in linea con le misure restrittive adottate. Quest'anno non ci saranno distribuzione delle Palme, Messa crismale, Sepolcri e processioni.
 
In Abruzzo dove sono vari e consolidati i riti legati al periodo della Passione di Gesù modificheranno molte usanze o, in alcuni casi, ove previsto, saranno rinviati di qualche mese per evitare concelebrazioni e funzioni con i fedeli. Il primo rito “rimodulato” è, appunto, la domenica delle Palme in cui si fa distinzione, secondo la Cei, tra la celebrazione nella cattedrale e quella nelle chiese parrocchiali. In tutte e due i casi le funzioni saranno a porte chiuse. Solo in cattedrale sarà ammessa la processione interna con ramo d’ulivo o di palma. Nelle seconde il rito si risolverà soltanto nella celebrazione della messa.

La seconda modifica riguarderà la messa crismale del giovedì Santo che sarà posticipata dalla Conferenze episcopale locale. Non si effettueranno la lavanda dei piedi e i tradizionali Sepolcri. Le funzioni nelle singole chiese, sempre senza la presenza di fedeli, ometteranno anche la processione finale e il Santissimo sarà riposto nel tabernacolo. Il Venerdì santo non si svolgeranno i tradizionali sacri cortei del Cristo morto. Il decreto prevede che il vescovo introduca nella preghiera universale un’intenzione “per chi si trova in situazioni di smarrimento, per i malati e per i defunti” e l’atto di adorazione alla croce è limitato al bacio del solo celebrante. Infine la veglia pasquale del sabato santo si celebrerà soltanto nelle cattedrali e nelle parrocchiali, senza accensione all’esterno del fuoco ma limitandosi al semplice rinnovo delle promesse battesimali e rinviando il rito dei nuovi battesimi. 
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