LE DATE
Sul tavolo della Super League, due programmi: inizio il 18 aprile, l’altro, più pessimistico, il 2 maggio. Ma poi ecco che la positività del belga dello Shandong Luneng, Maropuane Fellaini, che ha frenato l’entusiasmo. Le date sarebbero state ancora spostate. Si naviga a vista. E se navigano a vista in Cina, dove il coronavirus è in regressione netta, figuriamoci in Europa, che lo vede e soffre per la sua fragorosa esplosione. Le date sono state ancora deviate, tra fine maggio e inizio giugno se non dopo. Senza considerare che tutti quelli che sono in giro per il mondo, al loro rientro dovranno mettersi in isolamento e il discorso non vale solo per Fellaini, ma per diverse altre star, vedi Oscar, Hulk e Paulinho e dell’italiano Pellè. C’è un discorso atletico alla base: dopo la lunga pausa forzata saranno tanti ad avere una forma fisica scadente, il che dà motivo di temere difficoltà per un campionato con un programma serrato.
FABIO E IL FOGLIO
Altri giocatori, invece, sono restii a tornare, come Cédric Bakambu (Beijing Guoan), congolese, che non vuole perdere la nascita del secondo figlio se ritorna in Cina. «Devo partire senza sapere quando posso tornare», ha detto l’attaccante, preoccupato di non vedere la sua famiglia per diversi mesi. Siamo alle solite: prima fuggitivi, poi indisponibili. E il calcio aspetta. Cannavaro, allenatore del Guangzhou, ha fatto tutto quello che doveva fare, terminando la quarantena. Ora aspetta il via per tornare in campo, intanto ha mostrato orgoglioso il suo “visto” di fine isolamento. «Posso muovermi, sono stato al ristorante, al centro commerciale. Qui si sta ripartendo, ma con grande attenzione. Speriamo possa avvenire a breve anche in Italia. C’è grande cautela».
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