Coronavirus, gli avvocati: «Tanti processi a rischio nullità»

Il tribunale di Perugia
di Egle Priolo
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Venerdì 27 Marzo 2020, 13:40
PERUGIA - Il coronavirus contagia anche i processi penali e rischia di far dichiarare nulli quelli nei confronti di detenuti che si stanno tenendo da remoto in questi giorni anche nei tribunali umbri. È la preoccupazione dell'Associazione italiana giovani avvocati che in una nota a firma del presidente Antonio De Angelis ne spiega i contorni. «A fronte di una minaccia tanto grave ed estesa quale quella del coronavirus, è evidente la prioritaria necessità di tutelare l'incolumità personale di tutti gli operatori della giustizia e degli utenti», scrive il presidente nazionale Aiga. Che esprime apprezzamento per le misure per limitare al minimo i contatti e «consentire quanto possibile l'interazione da remoto con gli uffici». «Purtroppo l'emergenza – prosegue l'avvocato umbro – ha messo in luce lo stato di grave ritardo in cui si trova la messa in opera del processo penale telematico. Ancora oggi la quasi totalità della documentazione processuale è su supporto cartaceo e l'accesso ai fascicoli ed i depositi avvengono pressoché esclusivamente mediante l'accesso fisico agli uffici. Sono senz'altro apprezzabili gli sforzi fatti dai capi degli uffici giudiziari e l'adozione dei numeri protocolli, tesi ad assicurare lo svolgimento dell'attività urgente, cercando di evitare contatti tra le parti e garantendo la partecipazione alle udienze da remoto». Ma qui iniziano i problemi veri, secondo i giovani avvocati. «Aiga rappresenta come nella legislazione emergenziale vigente non siano rinvenibili norme che espressamente autorizzino la partecipazione dei difensori all'udienza penale da remoto – chiarisce De Angelis -. Occorre che il legislatore chiarisca al più presto tali aspetti, anche per offrire sicura copertura legislativa ai protocolli adottati e da adottare, onde scongiurare il rischio che molta dell'attività processuale svolta con tali modalità possa essere ritenuta viziata: il che porrebbe nel nulla le fatiche che tutti gli operatori in questi giorni drammatici stanno profondendo per garantire la continuità del servizio giustizia. Per tale ragione – è la conclusione – Aiga auspica che il legislatore, al pari di quanto fatto per i procedimenti civili, voglia urgentemente esplicitare la facoltà per i difensori, per gli altri operatori e per le parti, di partecipare da remoto alle udienze che dovranno celebrarsi durante il periodo d'emergenza, prevedendo altresì la possibilità di trasmettere o caricare atti e documenti con valore equiparato alla produzione dell'originale cartaceo».

CIVILE, ONLINE E RINVII A GIUGNO
A proposito di processi civili, proprio ieri è stato sottoscritto il protocollo tra il consiglio dell'Ordine degli avvocati e la sezione civile della Corte d'appello per «disciplinare la trattazione degli affari civili secondo modalità che, senza pregiudicare i diritti e le facoltà delle parti, consentano di evitare lo svolgimento dell'attività di udienza con la partecipazione simultanea “in presenza” del Collegio e dei difensori, al fine di escludere contatti interpersonali, veicoli di potenziale contagio». Le controversie quindi saranno assunte dal collegio «in riserva e decise d'ordinario con provvedimento che sarà comunicato telematicamente», come le istanze motivate di rinvio. Le udienze relative al giuramento di consulenti tecnici e all'audizione di testimnoni «già fissate, verranno rinviate d'ufficio a data successiva al 30 giugno 2020».

LA DONAZIONE
Intanto gli avvocati non fanno mancare il loro appoggio anche alla gestione dell'emergenza sanitaria. Le associazioni forensi Aiaf Umbria, Aiga Perugia, Ali, Camera civile Perugia, Camera Minorile Perugia, Camera Penale Perugia, Movimento Forense Perugia e Spoleto, infatti, hanno «deliberato, ciascuno in seno al proprio direttivo, di sostenere la campagna lanciata dalla Regione Umbria, al fine di convogliare nel modo più utile i contributi che i nostri soci e i colleghi vorranno e potranno elargire alle coordinate indicate nel sito della Regione www.regione.umbria.it/coronavirus, Donazioni per emergenza covid-19 Umbria 2020, codice IBAN: IT 84 W 02008 03033 000105889866. È piccola ma doverosa cosa, a fronte dello sforzo enorme che stanno sostenendo il personale sanitario e i volontari tutti, ai quali va il nostro più sentito grazie».
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