Vincenzi, precisano poi dal quotidiano torinese, era alla Stampa dal 2016, chiamato da Maurizio Molinari. «Una vita troppo breve vissuta a perdifiato. Con un grande amore, il giornalismo, e tante passioni: il teatro, la letteratura, il cinema, la musica, soprattutto il jazz, e poi ovviamente lo sport, che per Massimo era anche specchio della vita stessa».
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