Terrorismo islamico, 12 anni al mullah Krekar: estradato in Italia e rinchiuso a Rebibbia

Terrorismo islamico, 12 anni al Mullah Krekar: estradato e rinchiuso a Rebibbia
di Giampiero Valenza
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Giovedì 26 Marzo 2020, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 14:15

Si trova a Roma ed è stato arrestato in Norvegia il mullah Krekar, l’ex leader dell’organizzazione terroristica sunnita Ansar Al Islam. La Corte d’Assise di Bolzano lo ha condannato a 12 anni di reclusione perché aveva costituto la Rawti Shax, un'organizzazione terrioristica curdo-sunnita che aveva creato una serie di cellule in Italia, Norvegia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Grecia, Finlandia e Iraq.

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L'arresto è stato possibile nell'ambito dell'indagine Jweb condotta dal Ros dei carabinieri, svolta in collaborazione con le autorità giudiziarie e le polizie di Regno Unito, Norvegia e Germania, sotto il coordinamento giudiziario della Procura di Trento, del desk italiano di Eurojust e il raccordo investigativo di Europol. In manette, oltre al mullah, sono finite altre sei persone, curdo-irachene: tre sono residenti in Norvegia e altri tre in Gran Bretagna, uno dei quali è stato arrestato perché membro effettivo dell'Isis, lo Stato islamico.

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Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, il gruppo Ansar Al Islam, aveva come obiettivo di inviare foreign fighters nelle zone del conflitto tra Iraq e Siria, partecipava al jihad su scala globale, voleva instaurare nel Kurdistan iracheno un califfato regolato sulla legge coranica, e voleva realizzare atti di intimidazione nei confronti di diversi governi occidentali, proprio attraverso la costituzione di alcune cellule dormienti in tutta Europa.
 

 

Il Mullah Krekar (il cui nome è Faraj Ahmad Najmuddin), da giugno 1991 viveva in Norvegia come rifugiato. Dopo l'inchiesta italiana le autorità norvegesi hanno dato l’ok all’estradizione ed è arrivato questa mattina a Fiumicino. Il leader di Rawti Shax ora si trova nel carcere di Rebibbia dov’è in custodia in attesa del proseguimento dell’iter giudiziario nei suoi confronti alla Corte d’Assise di Bolzano.

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