Coronavirus, «Signora, veniamo a casa a farle il tampone». Occhio agli sciacalli

Coronavirus, «Signora, veniamo a casa a farle il tampone». Occhio agli sciacalli
di Ilaria Bosi e Michele Milletti
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Giovedì 26 Marzo 2020, 12:14

PERUGIA - «Signora siamo della Usl, veniamo a farle il tampone a domicilio. Le va bene domani?». Comincia pressappoco così una telefonata dall’apparenza innocua ma che invece nasconde, in modo neanche tanto celato, l’insidia dellatruffa. Come dopo un terremoto, anche l’allerta coronavirus si porta dietro le brutte figure degli sciacalli: donnee uomini prontiaimbastire il raggiro, sfruttando le paure e lo stato d’emergenza in cui vive la gente per arraffare quanto più possibile e scappare con il bottino. In questo caso, ovviamente, non si tratta di andare a compiere raid in case lasciate vuote dalle famiglie dopo le scosse, ma di mettere in atto un lavoro decisamente più di fino: andare a contattare famiglie in difficoltà o, per loro ancora meglio, persone che vivono sole.Specie anziani.

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QUI PERUGIA
La truffa viaggia veloce e si ha notizia di diverse segnalazioni alle forze dell’ordine fin dai primi giorni dell’esplosione dell’emergenza. Telefonate, ma c’è anche la versione di persone che si presentano spacciandosi permedici della Usl, che hanno nella maggior parte dei casi scatenato dubbi sull’autenticità del servizio offerto, con tanto di minaccia agli interlocutori all’altro capo della cornetta di chiamare subito carabinieri o polizia. Ma non si può certo escludere che laddove abbiano incontrato persone meno informate o attente, se non addirittura anziani che vivono soli e che dunque hanno anche bisogno di essere tranquillizati, questi sciacalli del virus possano essere riusciti nel loro intento. Che è quello, come detto, di entrarte dentro le case con una scusa e provare a portarevia tutto quello che possono.

QUI CASCIA
Contattano le famiglie al telefono per proporre la sanificazione degli ambienti domestici o anche per effettuare tamponi a domicilio. Anche durante l’emergenza covid-19, come era stato per quella post sisma, non mancano gli sciacalli e la truffa è dietro l’angolo. A mettere in guardia la sua comunità, nelle ultime ore, è stato il sindaco di Cascia Mario De Carolis. Il primo cittadino, che da giorni è impegnato, oltreche sul fronte dell’emergenza coronavirus, anche nel contrasto di alcune bufale ha messo inguardia tuttiattraversola pagina istituzionale del Comune. A chiedergli di diffondere il messaggio, come egli stesso ha evidenziato, sono stati i carabinieri. L’invito, in buona sostanza, è di fare attenzione «alle telefonate di persone che vorrebbero recarsi nelle abitazioni per effettuare tamponi, sanificare le case o effettuare raccolta fondi». In linea di massima, è il monito del primo cittadino, potrebbero essere delle truffe telefoniche. Per quanto riguarda i tamponi, ad esempio «essi possono essere effettuati esclusivamente da personale sanitario autorizzato e concordato con i medici di famiglia». Per quanto riguarda eventuali servizi privati disanificazione o raccolte fondi è sempre bene effettuare delle verifiche, anche contattando le forze dell’ordine. 

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