Civita Castellana, ultimo contagio: in 8 in quarantena dopo la crociera

Civita Castellana, ultimo contagio: in 8 in quarantena dopo la crociera
di Ugo Baldi
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Giovedì 26 Marzo 2020, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 16:08

Il secondo caso di coronavirus a Civita Castellana riguarda un impiegato sessantenne, che da una decina di giorni era tornato a casa da una crociera nel Golfo arabo, insieme alla moglie e ad altre tre coppie di amici, residenti anche questin nella stassa città.

Tutti sono stati rintracciati e sottopostia tampone. L’uomo colpito dal virus si era subito messo in quarantena volontaria con la moglie, così come gli altri. Ma dopo aver accusato, qualche giorno fa, un po' di febbre si è fatto accompagnare prima all’ospedale Andosilla (dove è stato messo in isolamento) e poi è stato trasferito a Belcolle. Qui è stato ricoverato al reparto di malattie infettive.

Quella di ieri è stata una giornata complicata, a livello di comunicazione, da parte dell’amministrazione comunale. In seno alla quale, in questi giorni, spesso da qualche assessore si assiste a una corsa per salire sul palcoscenico. Cosa che lascia molto perplessi, visto che crea allarme tra i cittadini. Ieri prima un comunicato ufficiale, pubblicato sulla pagina Fb del Comune, ha annunciato - precipitosamente - che non era stato registrato nessun nuovo caso. Poi è stata necessaria la conferma-smentita del sindaco Franco Caprioli, a distanza di due ore.

«Sono stato informato dalla Asl di Viterbo – ha detto il primo cittadino - di un nuovo caso accertato di positività al Covid-19 di un nostro concittadino. Si tratta di una persona già attenzionata, precedentemente in regime di isolamento domiciliare fiduciario e, al momento, in regime di ricovero».

Poi Caprioli ha aggiunto: «L’amministrazione comunale sta lavorando per definire la catena dei contatti stretti, e per rafforzare le misure di prevenzione e di protezione già attivate nei giorni scorsi. Vi chiedo ancora una volta di restare a casa razionalizzando le uscite ai casi strettamente necessari, perché solo così possiamo veramente contrastare la diffusione del virus».

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