Coronavirus, è ufficiale: Pasqua a porte chiuse in tutta l'Umbria

La cattedrale di Perugia
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Giovedì 26 Marzo 2020, 10:54
PERUGIA - Pasqua in Umbria a porte chiuse: l'annuncio arriva direttamente da monsignor Renato Boccardo, presidente della Conferenza Episcopale Umbra e arcivescovo di Spoleto-Norcia. «Come è avvenuto per la Quaresima, anche per la Settimana santa ci troveremo a vivere le celebrazioni dentro il dramma del coronavirus con tutto il suo carico di morte, di sofferenza e di limitazioni pesanti per la vita delle persone, delle famiglie e dell'intera società».

«A seguito degli orientamenti assunti dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e dalla segreteria generale della Cei, la nostra Conferenza episcopale ritiene opportuno fornire alle chiese umbre le indicazioni che seguono - prosergue Boccardo -. Nel proporle, ricordiamo che - soprattutto in questi giorni santi - la grazia e il perdono, la salvezza e la speranza, la gioia e la pace che scaturiscono dalla morte-sepoltura-risurrezione del Signore sono presenti nella misura in cui li viviamo nella fede in Gesù, nell'amore per lui e per i fratelli, nella preghiera personale e familiare, nel desiderio di essere raggiunti dalle celebrazioni della Chiesa anche se si svolgono in maniera "privata", o meglio "riservata". Celebreremo dunque "senza popolo" e a "porte chiuse" i riti della Settimana Santa. Laddove sarà possibile, nel rispetto delle norme di igiene e di sicurezza indicate dal Governo, si tenga una sola celebrazione per parrocchia o, meglio ancora, per unità pastorale».

LE INDICAZIONI
Si comincia con la Domenica delle palme:  «Si preveda una distinzione tra la celebrazione in Cattedrale e quella nella chiesa parrocchiale. In Cattedrale si osservi la seconda forma prevista dal Messale Romano, con una processione all’interno della chiesa con rami d’ulivo o di palma. In parrocchia, invece, l’ingresso del Signore in Gerusalemme venga commemorato secondo la terza forma indicata dal Messale. Non è prudente benedire le palme per poi inviarle alle famiglie».

Per il Giovedì santo «i presbiteri celebrano la messa ricordando l'istituzione dell'Eucaristia e del Ministero sacerdotale, senza il rito della lavanda dei piedi e senza la reposizione dell'Eucaristia: il Santissimo viene custodito nel Tabernacolo».

Venerdì santo  «si tenga soltanto se ci sono le condizioni necessarie, altrimenti si celebri la Liturgia delle Ore. Il Vescovo può introdurre nella preghiera universale un'intenzione "per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti"».

E siamo alla veglia pasquale: «Si tenga soltanto se ci sono le condizioni necessarie, altrimenti si celebri la Liturgia delle Ore. In ogni caso, la celebrazione abbia luogo esclusivamente nelle cattedrali e chiese parrocchiali; si rinviino i battesimi e si mantenga il rinnovo delle promesse battesimali».

Per il giorno di Pasqua l'indicazione è di celebrare «una sola messa, come sempre e più di sempre per il popolo. I vescovi terranno le celebrazioni pasquali nella chiesa cattedrale o in altra chiesa adatta; chi vorrà potrà seguirle spiritualmente, dove possibile, attraverso i mezzi di comunicazione della diocesi. I media della CEI - a partire da Tv2000 e dal Circuito radiofonico InBlu - copriranno tutte le celebrazioni presiedute dal Santo Padre».

Ecco invevce i «suggerimenti per i fedeli: sono invitati a pregare personalmente e in famiglia, meditando le letture bibliche dei giorni della Settimana santa o recitando i misteri dolorosi del Rosario».

 
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