Coronavirus, Bce: acquisti di debito senza limiti

Coronavirus, Bce: acquisti di debito senza limiti
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Giovedì 26 Marzo 2020, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 23:51

È la Bce, nell'attesa che i leader europei sciolgano il nodo dei 'coronabond', a mettere il campo il paracadute per l'Italia messa in ginocchio dallo choc della pandemia. Con una decisione senza precedenti, quella di togliere tutti i limiti agli acquisti di debito, che assieme alle parole di Mario Draghi sul Financial Times - «ci troviamo di fronte a una guerra» e la risposta non può che comportare più debito - fa precipitare lo spread e alza il pressing su Germania e Olanda, ancora riottose a una risposta europea anche dal lato delle politiche di bilancio.

Bastano poche righe sulla Gazzetta ufficiale della Ue, dove la Bce oggi ha notificato la partenza del suo nuovo 'Pepp' (Pandemic Emergency Purchases Programme) da 750 miliardi di euro, a far salire di livello la potenza di fuoco degli acquisti di debito: «l'aggregazione dei portafogli del programma Pspp (il Qe precedente, ndr) non si applicherà al Pepp». Tradotto, vuol dire che l'impegno della presidente della Bce Christine Lagarde a una risposta «senza limiti» contro una crisi senza precedenti, ha effetto immediato: la Bce potrà acquistare da subito debito nazionale dei Paesi dell'area euro al di sopra della soglia del 33% finora applicata, con una libertà molto più ampia per spegnere incendi sui mercati laddove venissero attizzati. Non solo: potrà comprare debito da 70 giorni a 30 anni, inclusi Bot, cambiali delle aziende, bond delle aziende a brevissimo. Potrà tornare a comprare titoli greci nonostante il rating. E il suo portafoglio avrà pari trattamento legale rispetto agli investitori privati.

Una svolta che «crea un ombrello di protezione molto più ampio e flessibile sul debito», come spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte sim. Immediata la reazione degli investitori, dopo che anche Jerome Powell, presidente della Fed, di fronte a una «probabile recessione» negli Usa afferma «non abbiamo finito le nostre munizioni». Lo spread Btp-bund precipita sotto 160 da 180 di ieri: una settimana fa era a oltre 300. Salgono, ma era inevitabile visto quanto accaduto a marzo, i rendimenti dei Ctz (a 0,307%) e Btp (a 1,77%) in asta. Le borse europee recuperano, con Milano a +0,7%, Francoforte a +1,28%, sulle misure massicce dell'amministrazione Trump e della Fed.

Rispetto alla sfortunata conferenza stampa del 12 marzo, quando Lagarde disse «non siamo qui per chiudere gli spread», la Bce ha prima rilanciato con il nuovo 'Pepp' il 18, e ora libera quel programma che, va rilevato, non prevede condizioni stringenti per lo stato beneficiario. È una mossa con cui Lagarde entra, di fatto, nel difficile negoziato in corso in queste ore fra i leader Ue per concordare uno stimolo di bilancio: senza - sembra dire a Berlino - la mole di debito creata dalla crisi finirà nel bilancio della Bce.

La presidente della Bce già all'Eurogruppo di martedì aveva invitato a considerare i 'coronabond'.

Ora - assieme all'intervento di Draghi che mette tutto il suo peso per una risposta di bilancio forte e unitaria, assieme alla lettera con cui l'Italia e altri otto Paesi fra cui la Francia chiedono una soluzione come gli 'eurobond' - la pressione si intensifica. «Stanno isolando Germania e Olanda ed esercitando un pressing notevole», sintetizza Cesarano. Per l'Italia, una Bce con le mani più libere significa più tranquillità nel far fronte alla sfida immediata della risposta - anche sanitaria - all'emergenza. Ma il debito in più, se non verrà diluito attraverso soluzioni europee, pur se in pancia resterà nel numeratore del rapporto debito/Pil. «La crisi - dice Lorenzo Codogno di LC Macro Avisors a Londra - rovina le prospettive per i prossimi 10 anni, in cui bisognerà gradualmente rimettere i conti a posto».

 

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