«Come tutti sono rimasto senza parole: è la prima volta che viviamo una vicenda del genere e dispiace stare fermi - racconta il lungo serbo, che pensa anche alle sorti del campionato - Durante la stagione con la squadra abbiamo fatto tanti sacrifici per raggiungere obiettivi importanti, veniamo da una strada lunga, con mesi di lavoro intensi e non finire la stagione non sarebbe il massimo, ma la salute si mette al primo posto».
Dopo una prima parte di stagione in cui ha faticato a trovare il campo, l’impatto di Nikolic nell’ultimo periodo è stato in crescendo, con prestazioni chiavi e gare di sacrificio, durante le quali il classe 1999 è riuscito ancora una volta a mettere in mostra il proprio potenziale. Nonostante il ritorno in campo appaia sempre più lontano, Nikolic, come gran parte degli atleti a questi livelli è chiamato a tenersi in allenamento costante: «Anche sotto questo punto di vista la sensazione è strana, sembra di stare in vacanza ma non è proprio così. Sto seguendo i programmi dello staff e fino a quando si poteva andavo a tirare al campetto vicino casa, ora esco solo per fare la spesa».
L'emergenza sanitaria globale pian piano sta colpendo tutti i paesi ed è già arrivata in Serbia, quindi Aleksa, è consapevole che i tempi di un pronto ritorno a casa saranno ancora lunghi, non resta così che guardare da Rieti l'evolversi della situazione: «Amano l'Italia e fin da subito sono stati solidali con scritte d'affetto e gesti simili, a partire da Belgrado, la mia città - ci racconta Nikolic, mentre sulla situazione in patria - Anche in Serbia sta uscendo un bel casino, i contagi aumentano a vista d'occhio e resto in contatto con la mia famiglia che mi aggiorna costantemente. Anche lì non si può più uscire di casa, ma speriamo tutto questo finisca presto».
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