Viterbo, dove avanza il virus: 17 nuovi casi in 12 comuni. Allerta ad Acquapendente e a Montefiascone

L'ospedale di Belcolle
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Giovedì 26 Marzo 2020, 08:00
Il Covid-19 continua a conquistare terreno. I 17 nuovi casi registrati ieri fanno riferimento a 12 diversi comuni della provincia, con due new entry: Villa San Giovanni in Tuscia (1 positivo) e Tessennano (2). Per i restanti, il lungo elenco riporta centri già colpiti: 2 a Viterbo, 2 a Montefiascone, 2 a Tarquinia, 1 a Tuscania, 1 a Civita Castellana, 1 ad Acquapendente, 1 a Ronciglione, 1 a Bolsena, 1 a Cellere e 2 di un altro comune del Castrense che, per motivi di privacy, la famiglia non vuole venga comunicato. Fatto sta che ora il numero totale dei positivi al coronavirus è arrivato a toccare quota 166. 

La maggioranza dei nuovi contagi fa riferimento a persone già in quarantena domiciliare su disposizione della Asl. Come l'uomo di Civita Castellana, rientrato da una decina di giorni in Italia, dopo una crociera. Per lui e la sua famiglia era scattato l'isolamento, come prevedono i protocolli per chi torna da un viaggio. Ora si attendono i risultati dei test sugli altri civitonici della comitiva.

Ancora nessuna novità nemmeno sui tamponi effettuati agli operatori dell'Andosilla dopo che il paziente di Capranica in dialisi è risultato contagiato. Ad Acquapendente, invece, il nuovo positivo rientra nel  nucleo familiare già contagiato, compresa una neonata di 8 mesi, con l'origine del focolaio nel centro alzheimer di Castel Giorgio. «Fortunatamente stanno tutti bene e non hanno bisogno di ricovero. Abbiamo riscostruito la dinamica delle relazioni - spiega il sindaco Angelo Ghinassi - e, anche se attendiamo altri test, speriamo di aver arginato la situazione».

Giornata nera, quella di ieri, per Montefiascone. La cittadina sul lago di Bolsena ha contato un morto e due ulteriori contagi, per un totale di 8. La vittima è un 78enne ricoverato in Terapia intensiva a Belcolle e con pregressi problemi cardiaci. Anche la moglie è risultata positiva al Covid-19. I nuovi casi sono invece quelli di titolari di un alimentari molto conosciuto che ne hanno dato notizia sui social.

«I miei genitori - scrive il figlio - ai primi sintomi si sono messi in quarantena da soli, cioè mercoledì scorso. Prima della risposta erano state avvertite già tutte le persone con le quali c’era stato contatto, per fortuna poche. Il tampone è stato fortemente voluto perché. lavorando in un settore molto delicato, dovevamo essere sicuri per tutelare tutti , sia i dipendenti che i clienti». Il negozio è stato chiuso come da protocollo. intanto, la Asl ha acquistato tamponi per circa 40mila euro.
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