I dilettanti e l'emergenza.
Monnanni: «I ragazzi giocherebbero anche a ferragosto»

I dilettanti e l'emergenza. Monnanni: «I ragazzi giocherebbero anche a ferragosto»
di Serena Cerracchio
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 18:18
Si è fermata sul più bello la corsa del Montespaccato, primo nel girone A di Eccellenza con tre punti di vantaggio sul Monterotondo Scalo. Era il primo marzo, vittoria di misura sul Cynthia per il più classico, ma non scontato, dei testa-coda. Mancano nove partite alla fine di un campionato che ora è fermo, e sul quale si sono addensate parecchie. In questo clima di incertezza, lodando la Regione Lazio ("si è attivata molto bene a livello sanitario, stanno operando con molta determinazione") continuano ad allenarsi i giocatori del Montespaccato, come ha raccontato il presidente della società, Massimiliano Monnanni:

«Il morale dei ragazzi è buono anche perchè si sentono, si vedono con i sistemi informatici e hanno partecipato attivamente a tutte le varie challenge via social. Molti di loro hanno capito che questo tempo può essere utilizzato in maniera intelligente per concentrarsi sui propri studi o leggere un buon libro. Nel frattempo continuano gli allenamenti in casa. Il nostro preparatore atletico ha dato a tutti schede rigorose e si controllano un po' a vicenda: sono ragazzi che si conoscono da tre, quattro stagioni sportive e nonostante i rapporti si siano resi più difficili, sono costanti e continui, come in una famiglia allargata. Il desiderio chiaramente è che si possa riprendere il prima possibile perchè vorrebbe dire che avremo vinto la partita più difficile. Se fosse per i ragazzi si giocherebbe anche a ferragosto perchè vorrebbe dire tornare alla vita di tutti i giorni, ma la prima cosa è rimettere in salute l'Italia e il Paese».

La squadra ma non solo nell'attività online, giusto?
«Avendo ad Ostia la palestra della legalità abbiamo aperto gratuitamente tutti i corsi online di cui, in buona parte, si occupano i ragazzi della squadra. Sono 20 ore settimanali di attività, un modo per rimanere in allenamento e dare una mano a chi vuole fare sport in casa. Per il resto c’è un po' di attesa, non tanto per la competizione sportiva che manca in termini di passione e divertimento, ma per capire come sarà la vita quando tutto sarà finito».

Vi preoccupa il futuro?
«Certo, tutti si preoccupano tutti delle società professionisitche ma il tema più importante di cui occuparsi è l'impatto che subiranno i dilettanti. Noi come Montespaccato saremo impegnati a tutelare i nostri operatori, il nostro progetto non implica sponsorizzazioni, però mi chiedo come potranno sopravvivere società che vivono grazie alle sponsorizzazioni immaginando che già alcuni si tireranno indietro. Come possiamo tutelare le società sportive? Ho fiducia nel governo e nel ministro Spadafora, però una volta passata l’emergenza spero che ci sia un tavolo con la Lega Nazionale Dilettanti e tutti i Comitati per dare sostegno al mondo dilettantistico». 

 
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