Covid-19, a Nettuno tre morti in 48 ore: ad Anzio si registra il primo guarito

Covid-19, a Nettuno tre morti in 48 ore Ad Anzio si registra il primo guarito
di Antonella Mosca
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 10:55

Due decessi per coronavirus, ieri, a Nettuno. Due uomini di 75 e 74 anni che, insieme al cinquantenne deceduto l’altro giorno, in 48 ore hanno fatto attestare a 3 le vittime in città. Nettuno, con 35 casi accertati, è il focolaio più consistente di Covid-19 nel litorale a Sud di Roma. «Nei giorni in cui il dato nazionale migliora - dice il sindaco, Alessandro Coppola - noi ci troviamo a combattere con gli esiti più nefasti della malattia. Per questo dobbiamo resistere». Ad Anzio invece ieri si è registrato il primo guarito. I casi rimangono 8, quattro in isolamento domiciliare e gli altri in ospedale.
Le notizie repentine sui tre decessi hanno sconvolto la città. Il sindaco si è fatto interprete dello choc collettivo, postando un messaggio con il capogruppo dell’opposizione di centrosinistra, il professor Waldemaro Marchiava, medico e docente universitario. «In un giorno nero per Nettuno - afferma Coppola - e il più nero del mio mandato da sindaco, devo annunciare tre vittime di coronavirus nel nostro Comune. Al lutto e al dolore delle loro famiglie si uniscono l’amministrazione comunale e la città». Il sindaco ancora una volta invita tutti a non uscire. «Dobbiamo restare a casa - dice - rispettare le distanze, avere rispetto e cura gli uni degli altri eliminando ogni situazione di rischio. Il Comune sta facendo la sua parte, la Asl è impegnata fino allo stremo, ma ognuno ha il potere di vincere questa guerra restando isolato e bloccando i contagi». Marchiafava ha detto che, anche come medico, sta affiancando il sindaco in questa emergenza sottolineando che il Comune è un riferimento per tutti i cittadini.
L’altra opposizione dei consiglieri Mancini e Sanetti, contestando che i Comuni del litorale non abbiano attivato il Centro operativo intercomunale, chiede al sindaco maggiori interventi con consulenze di esperti di logistica, assistenti sociali, psicologi, sviluppatori e coordinatori di sistemi di gestione operativa. Ieri sui social in molti hanno voluto ricordare i loro amici scomparsi. Non tre “casi”, ma tre persone: l’operaio di 50 anni che si organizzava facendo piccoli lavori, il professionista di 75 anni che gestiva una parafarmacia con la moglie, l’ex ’autista 74enne dell’Ospedale militare di Anzio pensionato del Ministero della Difesa. Tutti con famiglie, affetti, legami in città. Ma che non hanno potuto essere salutati da nessuno: per le famiglie solo la foto di una bara. 

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