La serie A non si arrende, la soluzione arriva dalla Uefa: campionato dal 30 maggio al 15 luglio

La serie A non si arrende, la soluzione arriva dalla Uefa: campionato dal 30 maggio al 15 luglio
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 07:30

La serie A non si arrende. Questo è quanto è emerso nelle varie call conference di ieri. C’è la ferma volontà di andare avanti portando a termine la stagione 2019-2020. Una mossa in controtendenza proprio nel giorno in cui vengono rinviate al 2021 le Olimpiadi e l’emergenza portata dal Premier, Giuseppe Conte fino al 31 luglio (questo non vuol dire però che le misure restrittive restino tali). E poco importa anche che in serata sia arrivata anche la positività del portiere dell’Atalanta, Sportiello. Tradotto: lui e la squadra in quarantena fino al 10 di aprile. Nessun problema perché il piano ha preso in considerazione tutte le ipotesi. E l’indicazione arriva proprio della Uefa (tramite Giorgio Marchetti) che sposta le coppe al 15 luglio. Proposta molto gradita all’Italia. La soluzione messa sul piatto da Nyon permette a questo punto che la partenza della serie A sia il 30 maggio con chiusura della stagione il 15 luglio giocando domenica e mercoledì ad oltranza. Sei settimane per finire tutto. Dal 15 luglio (oggi nella riunione della Uefa se ne saprà di più) si giocheranno le coppe. Chi invece non partecipa alle competizione per club europee potrà andare in vacanza. Un’idea che la serie A vede di buon grado. D’altronde finire questo campionato è sempre stata la priorità. Non di tutti questo va detto. Qualcuno avrebbe visto di buon grado lo stop. «Per rincorrere questo campionato rischiamo di rovinare anche il prossimo» il refrain più gettonato. 

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CAMPI SENZA MANUTENZIONE
E non è un caso che ieri la Figc di sua iniziativa abbia deciso il prolungamento della fine di questa stagione a dopo il 30 giugno. Sara la stessa Federcalcio (ha istituito un tavolo permanente anti crisi) a parlarne con la Fifa. Sempre ieri le varie leghe hanno consegnato al numero uno Gravina un documento venerdì sarà consegnato a Palazzo Chigi. La premessa è che non si chiede nessun intervento puramente economico. Si è parlato di misure urgenti e altre più strutturali. Tra quelle urgenti c’è quella legata alla manutenzione dei campi di gioco. I giardinieri, infatti, non rientrano nella categoria “indispensabili”. Diverse migliaia di euro che vanno persi. Si chiederà la possibilità che un numero ristretto possa continuare a gestire l’erba degli impianti. 

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DOMANI NUOVO INCONTRO
Si è parlato anche del costo del lavoro, prima voce di ogni bilancio di società. Qui la battaglia è molto complessa. In primis si vuole capire se ripartire perché tagliare subito vorrebbe dire addio alla stagione: quale calciatore tornerebbe a giocare se gli viene tagliato il compenso? Se ne parlerà in caso di stop della stagione e sarebbe del 30% un risparmio di 450 milioni lordi per la serie A. Ma la questione va studiata a livello normativo e soprattutto la trattativa al momento dovrebbe essere fatta ad personam. Anche perché in questo periodo ci sono giocatori in quarantena, ossia in malattia e altri che invece stanno usufruendo di ferie anticipate. Servirà necessariamente l’intervento del governo. Se ne parlerà domani in un nuovo incontro al quale sono stati invitati a partecipare anche gli stessi calciatori.

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