Giochi rinviati, scoppia il dilemma sulle elezioni nelle Federazioni

Giochi rinviati, scoppia il dilemma sulle elezioni nelle Federazioni
di Roberto Avantaggiato
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 09:30
ROMA Il rinvio delle Olimpiadi al 2021, oltre ad aprire scenari nuovi nella pianificazione dei calendari internazionali, apre un grosso dilemma anche all’interno dello sport italiano: quello del rinnovo delle cariche nelle diverse Federazioni del Coni. Un percorso che avrebbe dovuto iniziare dopo le Olimpiadi di luglio ma che ora rischia di dover essere riprogrammato. Nello Statuto del Coni, i cui principi fondamentali devono essere rispettati dagli statuti delle dalle Federazioni sportive nazionali, è infatti scritto che le elezioni per il rinnovo dei mandati (presidenti federali e consigli direttivi) devono avvenire “non oltre il 30 aprile dell’anno successivo alla celebrazione dei giochi olimpici estivi”. Data che, alla luce del rinvio dei Giochi, oggi si sposterebbe dunque al 2022. Con conseguente allungamento di almeno un anno degli attuali mandati presidenziali che, va ricordato, secondo la legge dei limiti ai mandati introdotta nel 2018 dall’allora Sottosegretario con delegato allo sport Giorgetti.

L’INTERVENTO
Da qui la sensazione, in attesa di eventuali interventi chiarificatori del Ministro per lo sport Vincenzo Spadafora, che il cammino elettorale (già avviato in alcune federazioni) non verrà interrotto per completare tutti i rinnovi entro il 30 aprile del 2021, ossia prima che il Coni provveda alla sua di elezione. Almeno questa sembra essere la volontà di numerosi presidenti, anche se per alcuni si correrà il rischio (in caso di mancata rielezione) di non poter concludere il percorso quadriennale con i Giochi Olimpici. Chi è sicuro che, senza deroga agli attuali mandati, non sarà alle Olimpiadi del 2021 è il numero uno dell’atletica italiana, Alfio Giomi, che per Statuto interno non può restare in carica per più di due mandati; e quello che ufficialmente si concluderà quest’anno è appunto il secondo. Rinviare di un anno le lezioni, porrebbe anche un altro problema: il prossimo mandato non sarebbe di 4 anni (come vuole la Legge del 2018: “Il presidente e i membri degli organi direttivi restano in carica quattro anni”) ma di tre soli, essendo le prossime Olimpiadi fissate al 2024.
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