Coronavirus, a Frosinone per esorcizzare l'incubo riti e flash mob per la Madonna Nera

Coronavirus, a Frosinone per esorcizzare l'incubo riti e flash mob per la Madonna Nera
di Stefano De Angelis
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Lunedì 23 Marzo 2020, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 14:18


Adesso ci si aggrappa a tutto per esorcizzare l'incubo Coronavirus. Ai santi, ai patroni, alla Madonna. C'è chi ha rispolverato piccole statue della Vergine di Loreto o di Padre Pio, esponendole sui tavoli per pregare da vicino, in famiglia. Chi ha appeso ai balconi i vessilli dei martiri che si portano in processione in estate nel giorno dei festeggiamenti. C'è anche chi, preso dallo sconforto, si è inginocchiato fuori di casa con lo sguardo rivolto alla chiesa principale, invocando l'intercessione divina. Come avveniva una volta per combattere le pestilenze. E' quanto sta accadendo in Val di Comino, un angolo della provincia di Frosinone, dove il richiamo della fede sembra aver coinvolto quasi tutti.

L'INNO DOMENICALE
Ed ecco che a San Donato, quasi duemila anime ai piedi del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ogni domenica, in tarda mattinata, per iniziativa della parrocchia risuona dagli altoparlanti del duomo il suggestivo inno dedicato al vescovo di Arezzo, San Donato, protettore del paese e in particolare degli epilettici. Succede ogni anno, ma dal 29 luglio al 7 agosto, giorno delle celebrazioni. E' la prima volta che accade d'inverno.
Un canto inciso anni fa e che adesso come in estate si diffonde con tutta la sua forza penetrante, arrivando fino alle case più lontane, fino alle campagne. «E' un'emozione ascoltarlo in questo periodo. Lo intoniamo in coro, dopo preghiamo per chiedere aiuto in questo momento drammatico» raccontano alcuni cittadini.
In molti lo registrano con i cellulari e poi, nel silenzio che circonda San Donato, lo postano sui social con le immagini delle strade deserte, lo condividono in una sorta di festa patronale virtuale d'emergenza. E giù una valanga di commenti: “San Donato aiutaci tu”, “Proteggici”, “Dacci la forza”, “Salvaci”.

UN CULTO DIFFUSO ANCHE OLTREOCEANO
Un culto antico, unico nel suo genere. Un santo adorato e rispettato dall'intera popolazione, che ora lo invoca insieme con Santa Costanza compatrona. E' così anche per i sandonatesi emigrati nel mondo. Tanto che in America e in Canada ne hanno riprodotto l'effige. In paese, poi, le messe della domenica vengono celebrate in diretta radiofonica e chiuse con l'inno al santo protettore “che di Dio la gloria godi”, queste le prime parole.

IN DIRETTA DALLA VALLE SANTA DI CANNETO
A pochi chilometri c'è un'altra comunità profondamente cattolica che in questi giorni prega e si appella alla Madonna. In particolare alla Vergine Nera, la cui antica statua è custodita nella celebre basilica di Canneto, a Settefrati, meta ogni anno di migliaia di fedeli provenienti da diverse regioni d'Italia. Tanta era anche la devozione di papa Giovanni Paolo II, che arrivò in segreto nella valle santa negli anni '80. Lì, dove il vescovo di Sora è andato l'8 marzo per raccogliersi in preghiera implorando la fine dell'epidemia.

Il rettore del santuario, don Antonio Molle, per far sentire tutti uniti in questo difficile momento, ha deciso di trasmettere in diretta streaming su Fb, ogni giorno alle 11, dalla basilica, la recita del Rosario e la messa. «Poi nel pomeriggio, invece, stavolta da casa - spiega don Antonio - chiamo tutti a raccolta per la coroncina della divina misericordia». Tanti i devoti e i pellegrini collegati, migliaia le visualizzazioni. Non solo: il rettore ha anche organizzato il flash mob mariano “Una voce con Maria”. «Per affidarci al Signore» ha spiegato. Ogni sera, alle 21, chi vuole può affacciarsi al balcone, alzare gli occhi al cielo e pregare o intonare un canto, realizzando un video o una foto. Poi potrà postare il tutto sulla pagina Fb della basilica. «Per una supplica collettiva e, dunque, ancora più forte» ha concluso il rettore.

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