Voucher, bitcoin e sconto sul prossimo anno: ecco come squadre e tv rimborseranno gli abbonati

Voucher, bitcoin e sconto sul prossimo anno, ecco come squadre e tv rimborseranno gli abbonati
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 23 Marzo 2020, 22:00 - Ultimo aggiornamento: 22:26

Senza campionato chi rimborsa l'abbonato? Il tema è stato molto dibattuto. Perché il rischio è che l'appuntamento col calcio giocato sia al prossimo anno o nella migliore delle ipotesi senza tifosi allo stadio. Ecco allore che il rischio di vedersi recapitare una pioggia di richieste di risarcimento è altissimo. Nulla da eccepire: non si gioca il campionaro, non godo dello spettacolo che ho già pagato, chiedo il rimborso. L'equazione è alquanto lineare. Molte società stanno giocando d'anticipo, altre sono corse ai ripari modificando alcune norme per evitare la scure dell'Antistrust. E' evidente che la dicitura "pandemia globale" non è minimamente immaginabile verderla scritta tra le clausole dei vari contratti. Ecco perché si entra in un terreno inesplorato. Un conto quando si tratta di una partita, ma dodici sono ben altra cosa. Praticamente un terzo. 

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Diciamolo chiaramente non essendoci un regolamento scritto le società possono agire ognuna come vuole per restituire i soldi agli abbonati. Qualcuno ha ipotizzato la decurtazione della cifra esatta sull'abbonamento del prossimo anno. Già ma se il tifoso non volesse abbonarsi? Ecco allora che tra le ipotesi che i presidenti stanno studiando c'è quella di fornire un voucher. Questa è una delle proposte fatte al governo in termini di "salva-calcio". Un voucher spendibile entro un anno chiaramente in articoli e prodotti della squadra che lo emette. 

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Con la Blockchain i voucher possono diventare monete digitali con il grande vantaggio della valorizzazione e della scambiabilità per tutti i consumatori. Tradotto: Se il club in questione lo volesse, i token sarebbero vendibili (e acquistabili) in cambio di Bitcoin e scambiabili con altri token per vedere spettacoli o, ancora, per acquistare altri beni fruibili attraverso accordi, ad esempio, con i partner del club.

E per gli abbonamenti alla pay-tv? Qui il discorso è più cpmplesso. Prima di tutto bisogna distinguere se si tratta di abbonamenti privati o “business” (pub, ristoranti, etc). In quest'ultimo casi, i divieti dell’Autorità hanno generato una impossibilità sopravvenuta che potrebbe giustificare la sospensione dei pagamenti o il recesso dal contratto.

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Per i privati cittadini inevce si parla più della possibilità di cambiare i pacchetti o rimodulare i costi dell'abbonamento. Sky è già corsa incontro ai suoi affezionati, a partire dal 17 marzo la pay tv ha offerto a tutti i possessori di un pacchetto Sport e/o Calcio ( solo per quelli che lo hanno via fibra o via satellite) la possibilità di fruire in via eccezionale e senza costi aggiuntivi di vedere anche i canali inclusi nei pacchetti Cinema e Famiglia. Tale possibilità, al momento, è attiva fino al 3 aprile 2020, ossia alla data di scadenza del Dpcm.  

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