Coronavirus Frosinone, altri due morti.
Anche la clinica di Veroli in isolamento

L'ospedale "Santa Scolastica" di Cassino
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 23 Marzo 2020, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 07:01

Continuano ad arrivare brutte notizie da Cassino. È morto un uomo di 68 anni, positivo al coronavirus, che era ricoverato all'ospedale "Santa Scolastica" da una decina di giorni. È la terza vittima della città martire riconducibile al Covid-19, la decima in provincia di Frosinone da quando è scoppiata l'epidemia.
Il quarto morto nel pomeriggio, si tratta di un pensionato di 89 anni di Piedimonte ricoverato allo Spaziani di Frosinone.

Già nella giornata di ieri si erano registrate altre due vittime: un uomo di 62 anni, residente a Gallinaro, già degente del “San Raffaele” di Cassino, e una donna di 78 anni di Alatri. Entrambi erano ricoverati all’ospedale “Spaziani”.

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La Regione Lazio ha comunicato che in provincia di Frosinone ci sono 14 nuovi casi, quindi ora il numero totale dei contagiati è 181. Sono inoltre stati attivati 22 posti letto di terapia intensiva e 18 di malattie infettive all'ospedale Spaziani di Frosinone - prosegue l'azienda sanitaria» mentre 4 pazienti sono guariti e 81 persone sono uscite dall'isolamento domiciliare.

L'assessore regionale alla sanità, Alessio D'Amato, d'altro canto è stato sin troppo chiaro: «Sarà una settimana decisiva. Molte strutture ospedaliere cambieranno pelle e in questa settimana verranno riconvertiti e dedicati, nelle strutture regionali, 600 posti letto complessivi per l’emergenza Coronavirus. Il Sistema sanitario regionale sta tenendo ed è pienamente operativo», ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’amato.

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CASE DI CURA SORVEGLIATE SPECIALI
Resta alta l'attenzione sulle case di cura
. Come per la clinica "San Raffaele" di Cassino (che ha contato 24 contagiati: 20 pazienti e 4 operatori sanitari), è stata posta in isolamento anche l'Ini-Città Bianca di Veroli dove sono stati accertati 3 contagi e ci sono sette tamponi in attesa di risposta. E' in corso l'indagine epidemiologica. 

La direzione della casa di cura ha rassciurato che i pazienti «sono stati spostati al terzo piano della struttura, posti in isolamento in stanze dedicate e accessibili solo a personale dotato di indumenti ad alta protezione contro il contagio. Nessun problema per gli altri soggetti attualmente presenti nella RSA né per gli altri ricoverati nella struttura».

Nella clinica, così come disposto dal Ministero della Sanità dallo scorso 24 febbraio, erano stati adottati tutti i dispositivi di discurezza: «Si è provveduto a chiudere precauzionalmente gli ambulatori di Veroli che sono ubicati e dunque distaccati in altro edificio rispetto alla Casa di Cura, sono state ridefinite le norme di comportamento di tutti, compreso quello dei parenti a cui è stato impedito l’accesso nei reparti, e veniva rilevata all’ingresso, per ogni persona in entrata, la temperatura corporea».

LA  QUESTIONE TAMPONI
Resta poi il nodo dei tamponi, soprattutto sugli operatori sanitari
. La direzione della clinica di Veroli ha sollecitato alla Regione e alla Asl la possibilità di procedere all’effettuazione del tampone, che rimane il test fondamentale per arginare la diffusione della malattia: «Riteniamo che questa ultima misura sia fondamentale e da mettere in opera immediatamente. Stiamo lavorando senza sosta affinché questa necessaria condizione si concretizzi il prima possibile».


 

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