Coronavirus, Naspi, mutui, partite Iva e affitti: il viceministro Castelli risponde alle domande dei lettori

Coronavirus, Naspi, mutui, partite Iva e affitti: il viceministro Castelli risponde alle domande dei lettori
di A cura di Simone Canettieri
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Domenica 22 Marzo 2020, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 17:40

Coronavirus, ecco le risposte del viceministro dell'Economia Laura Castelli alle domande dei lettori del Messaggero sul decreto Cura Italia sui provvedimenti presi dal governo per famiglie e imprese.


In che modo il Governo ha intenzione di adeguare gli aiuti in caso di prolungamento del blocco?


“Stiamo già lavorando al Decreto di aprile, che conterrà il rifinanziamento delle misure introdotte con il “Cura Italia” e che saranno ancora necessarie per famiglie, lavoratori e imprese, nonché prevederà l’introduzione di ulteriori misure, a partire dal ristoro - sulla base dei cali di fatturato - per le imprese che sono state danneggiate dal Coronavirus. Verranno presi tutti i provvedimenti necessari a sostegno dell’economia, a maggior ragione adesso che è stato sospeso il Patto di stabilità”.


Quali sono le misure a sostegno di chi paga un canone di locazione per esercizi commerciali?


“Alle imprese è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60 % dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1. Anche questa misura potrà essere rinnovata e si sta ragionando di ampliarla ad alcune categorie catastali”.
 




Sono previsti contributi per chi non riesce a pagare l’affitto di casa?

“Esistono già alcune misure che possono essere attivate da chi ne ha necessità, tra cui è bene ricordare il Fondo Morosità Incolpevole, il Fondo Nazionale Sostegno all’accesso alle Abitazioni in Locazione e il bonus affitto 2020 per le famiglie a basso reddito. In ogni caso il principio su cui abbiamo lavorato, per le famiglie, è quello del sostegno del reddito, per questo è stata prevista la cassa integrazione, anche in deroga, e le altre misure”.

Ho un immobile che ho dato in affitto. Sono previsti contributi per i locatori qualora gli inquilini non dovessero pagare il canone?

“Vogliamo fare in modo che tutti continuino a pagare l’affitto. Per questo abbiamo previsto misure per il sostegno al reddito e il credito d’imposta del 60% per le imprese”.

Il contributo di 600 euro previsto come sostegno ai liberi professionisti, ai lavoratori autonomi, agli stagionali del turismo, del settore agricolo, spettacolo ed ai collaboratori del mondo sportivo sarà erogato mensilmente e per tutto il periodo del blocco?

“Nel Decreto Cura Italia è prevista per il mese di marzo, ma sarà sicuramente rinnovata per il periodo necessario ed eventualmente aumentato se la situazione perdura. Stiamo verificando”.


Quale sostegno è previsto per liberi professionisti iscritti ad altre casse previdenziali diverse da INPS?

“Nel Decreto, all’art. 44, lo abbiamo previsto. Stiamo lavorando con le Casse previdenziali degli Ordini professionali, per garantire a tutti il giusto sostegno, a partire dai giovani professionisti. Con loro stiamo definendo le modalità attuative”.

Come saranno tutelate le partite Iva? Quali tasse potranno non pagare?

“Avevamo la necessità di sospendere molti termini e di dare una liquidità immediata. Per questo, in questa prima fase, abbiamo previsto le seguenti misure: per gli operatori dei settori più colpiti dalla crisi, senza limiti di fatturato, vengono sospesi i versamenti di contributi e ritenute per lavoratori dipendenti di marzo ed aprile. I settori interessati sono: turistico-alberghiero, termale, trasporti passeggeri, ristorazione e bar, cultura (cinema, teatri), sport, istruzione, parchi divertimento, eventi (fiere/convegni), sale giochi e centri scommesse; per i contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro vengono sospesi i versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo. In aggiunta, per i contribuenti delle 4 province più colpite (Piacenza, Lodi, Cremona, Bergamo) sospensione dell’IVA a prescindere dal fatturato; disapplicazione della ritenuta d’acconto per professionisti senza dipendenti sulle fatture di marzo ed aprile; sospensione dei termini per la riscossione di cartelle esattoriali, per saldo e stralcio e per rottamazione-ter, sospensione dell’invio nuove cartelle e sospensione degli atti esecutivi; slitta dal 7 al 31 marzo il termine entro il quale i sostituti di imposta devono trasmettere la certificazione unica; si sposta dal 28 al 31 marzo 2020 la scadenza entro cui gli enti terzi (fra cui banche, assicurazioni, enti previdenziali e amministratori di condominio) devono inviare i dati utili per la dichiarazione dei redditi precompilata; viene prorogato al 5 maggio 2020 il giorno in cui la dichiarazione precompilata sarà disponibile per i contribuenti sul portale dell’Agenzia delle Entrate; si sposta dal 23 luglio al 30 settembre 2020 la scadenza per l’invio del 730 precompilato”.


L’azienda in cui lavoro in questi giorni è stata chiusa per adeguarsi alle prescrizioni del Governo. Rischio di essere licenziato? Come potrò affrontare le esigenze quotidiane?

“Innanzitutto sono state sospese le procedure di licenziamento, e nessuno potrà essere licenziato per giustificato motivo oggettivo. Nessuno perderà il proprio posto di lavoro a causa dell’epidemia. Infatti, con uno stanziamento di 10,2 miliardi di euro viene garantita la tenuta dell’occupazione e dei redditi, potenziando l’intero impianto degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, cassa integrazione in deroga e fondo di integrazione salariale) per l’intero territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, incluse le attività con meno di 5 dipendenti. I datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica possono ricorrere a questo strumento con la nuova causale “Covid-19” per la durata massima di 9 settimane.
Inoltre nel Fondo Integrazione Salariale che normalmente copre le aziende da 5 a 50 dipendenti si potrà prendere l’assegno ordinario in deroga tra i 5 e i 15 dipendenti con l’introduzione di una deroga al limite di tiraggio”.


Il decreto “Cura Italia” prevede la sospensione delle rate dei mutui per l’acquisto di prima casa riguarda tutti i mutui?

“Abbiamo rifinanziato un Fondo, il Gasparrini, già esistente, e abbiamo notevolmente semplificato le modalità per accedervi”.

Quali interventi sono previsti sul fronte della liquidità per le imprese?

"Sul fronte della liquidità abbiamo messo in campo quattro strumenti principali ed alcune misure di dettaglio:
Moratoria sui prestiti. Le micro, piccole e medie imprese (PMI), i professionisti e le ditte individuali beneficiano di una moratoria su un volume complessivo di prestiti stimato in circa 220 miliardi di euro. Vengono congelate fino al 30 settembre linee di credito in conto corrente, finanziamenti per anticipi su titoli di credito, scadenze di prestiti a breve e rate di prestiti e canoni in scadenza. Una parte di queste somme è composta da somme già erogate che avrebbero dovuto essere restituite, rappresentando di fatto un nuovo prestito della banca fino al 30 settembre, mentre l’altra parte è composta da nuovi finanziamenti che l’impresa può ottenere facendo ricorso alla linea di credito che viene congelata. Potenziamento per 1,5 miliardi del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti. Sommando i finanziamenti in essere e quelli nuovi, l’obiettivo è consentire garanzie per oltre 100 miliardi complessivi di finanziamento alle imprese da parte del Fondo Centrale di Garanzia. Le modifiche principali riguardano:

la gratuità della garanzia del Fondo, con la sospensione dell'obbligo di versamento delle previste commissioni per l'accesso al Fondo stesso;

l'ammissibilità alla garanzia di operazioni di rinegoziazione del debito;

l'allungamento automatico della garanzia in caso di moratoria o sospensione del finanziamento per l’emergenza coronavirus;

la previsione, per le operazioni di importo fino a 100.000 euro, di procedure di valutazione per l’accesso al Fondo ristrette ai soli profili economico-finanziari al fine di ammettere alla garanzia anche imprese che registrano tensioni col sistema finanziario in ragione della crisi connessa all’epidemia; estensione del limite per la concessione della garanzia da 2,5 milioni a 5 milioni di finanziamento;  estensione a soggetti privati della facoltà di contribuire a incrementare la dotazione del Fondo PMI (oggi riconosciuta a banche, Regioni e altri enti e organismi pubblici, con l'intervento di Cdp e di Sace); facilitazione per l’erogazione di garanzie per finanziamenti a lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprenditori individuali; estensione dell’impiego delle risorse del Fondo. Garanzia dello Stato a favore di CDP per fornire provvista alle banche che finanziano imprese medio grandi che non beneficiano del Fondo PMI. Garanzia di 500 milioni con un moltiplicatore di 20, quindi si stima fino a 10 miliardi di nuova finanza. Incentivo alle imprese bancarie e industriali a cedere i loro crediti incagliati o deteriorati mediante la conversione delle loro Attività Fiscali Differite in Crediti di imposta. L’intervento libera nuove risorse liquide per le imprese e consente alle banche di dare nuovo credito, consentendo nuova finanza bancaria per le imprese fino a 10 miliardi.

Cosa prevede il congedo parentale e quali misure di aiuti sono previste per le famiglie?

Nel Decreto sono previste due misure alternative tra loro, che hanno decorrenza dal 5 marzo 2020. E’ infatti possibile usufruire di un congedo parentale straordinario fruibile, in modalità alternativa da uno solo dei genitori per nucleo familiare, di 15 giorni aggiuntivi, al 50% del trattamento retributivo ovvero di un bonus per l’acquisto di voucher baby sitter per i figli fino a 12 anni nel limite massimo complessivo di 600 euro, da usare per il pagamento delle prestazioni; il limite è aumentato a 1000 euro per sanità e forze di polizia. Inoltre è anche previsto l’incremento, in caso di handicap grave, fino a 12 giorni del permesso retribuito per i fruitori della legge 104. Sul sito dell’INPS è già possibile trovare tutte le indicazioni.

Quali sono le misure a favore delle persone con disabilità e di chi li assiste?

“Vengono incrementati i giorni di permesso retribuiti previsti dalla Legge 104/92. In aggiunta ai 3 giorni mensili, nei mesi di marzo e aprile è possibile fruire di ulteriori 12 giorni complessivi. Questi giorni sono frazionabili anche in ore”.




Quali misure sono previste per i periodi di disoccupazione NASPI?

“Il decreto sull’emergenza Coronavirus prevede più tempo per presentare la domanda di NASpI o DIS-COLL da parte di chi ha perso il lavoro. Nel dettaglio i giorni per presentare la domanda di disoccupazione senza incorrere nella decadenza sono passati da 68 a 128. Il periodo utile è valido per gli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020. Due mesi in più di tempo anche per l’incentivo all’autoimprenditorialità, che riguarda coloro che chiedono la Naspi in un’unica soluzione, quindi, ora possono presentare domanda entro tre mesi dall’interruzione del rapporto di lavoro”.


 

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