Coronavirus, congedi retribuiti al 50% e voucher baby sitter: tutti gli aiuti alle famiglie

Coronavirus, congedi retribuiti al 50% e voucher baby sitter: tutti gli aiuti alle famiglie
di Giusy Franzese
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Sabato 21 Marzo 2020, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 08:47

Congedi straordinari retribuiti al 50% per i genitori con figli under 12, voucher baby sitter, permessi per chi assiste i disabili , sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali dei collaboratori domestici. Ha più portate il menù messo in campo dal governo per dare un sostegno alle famiglie in questo periodo di chiusura forzate delle scuole e di emergenza coronavirus. Qualcuna è sovrapponibile, altre sono in alternativa. Non mancano lacune, come quella che riguarda il reddito dei collaboratori domestici non conviventi che in questo momento non svolgono la prestazione lavorativa per evitare spostamenti con i mezzi pubblici. Per loro non è prevista la possibilità di attivare la cassa integrazione.

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Congedi per lavoratori dipendenti. Chi ha figli di età fino a 12 anni potrà richiedere un congedo straordinario di 15 giorni lavorativi (quindi tre settimane) per un periodo continuativo o frazionato. Il congedo sarà retribuito al 50% e potrà essere usufruito sia dalla mamma che dal papà (sempre nell’ambito di un massimo complessivo di 15 giorni). Il limite di età non si applica nel caso di figli con disabilità grave accertata, iscritti a ogni scuola di ordine e grado oppure ospitati in centri diurni. Non potranno chiedere di fruire del congedo straordinario i nuclei familiari dove uno dei genitori è disoccupato oppure beneficiario di un ammortizzatore sociale (Naspi, cigo, cigs, reddito di cittadinanza, ecc.). I lavoratori dipendenti con figli di età compresa tra i 12 e 16 anni potranno chiedere di assentarsi dal lavoro con permessi non retribuiti durante il periodo di chiusura straordinaria delle scuole. In questo caso il datore di lavoro non potrà licenziarli e dovrà conservargli il posto di lavoro. Le disposizioni sono retroattive (dal 5 marzo 2020) e valgono allo stesso modo per i genitori naturali, adottivi e affidatari. L’Inps ha attivato le relative procedure e sono già circa 100mila le richieste di congedo con periodi a partire dal 5 marzo. I lavoratori pubblici devono presentare domanda direttamente all’ente di appartenenza.

  Voucher baby sitter. Si tratta di una “una tantum” di 600 euro, che può essere richiesta all’Inps dai genitori con figli di età fino a 12 anni. Sarà erogata attraverso il libretto famiglia. La misura è alternativa al congedo straordinario. Il voucher è pari a mille euro nel caso di genitori che lavorano in campo medico sanitario e per il personale delle forze dell’ordine impegnato nell’emergenza Covid-19. L’inps ha reso noto che la domanda sarà disponibile entro la prima settimana di aprilee potrà essere presentata allo stesso Inps con il Pin o la spid, ai patronati oppure al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell'utenza chiamante).

 Disabili. I genitori di figli disabili potranno usufruire di ulteriori 12 giorni di permesso retribuito (in aggiunta a quelli mensili di cui godono per la cosiddetta legge 104) per i mesi di marzo e aprile. In totale quindi i giorni di permesso diventano 18 (tre al mese più i 12 aggiuntivi). La norma vale anche per chi assiste parenti disabili conviventi entro il terzo grado di parentela.

Lavoratori domestici. Il versamenti dei contributi previdenziali e Inail sono sospesi. Potranno essere pagati entro il 10 giugno 2020 senza sanzioni e interessi. Non è previsto il ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori domestici che durante il periodo di emergenza Covid-19 non presteranno la loro collaborazione. Non sono previste indennità. Se il datore di lavoro è d’accordo, il collaboratore domestico può usufruire in questo periodo delle ferie. Altrimenti può chiedere permessi non retribuiti. A ogni modo, anche la conservazione del posto di lavoro, è lasciato alla contrattazione tra le parti. Se il domestico è chiamato ad osservare un periodo di quarantena o di isolamento fiduciario certificato, questo sarà equiparato alla malattia e a pagare (a differenza di quanto accade nel regime ordinario in cui la spesa è a carico del datore di lavoro) sarà lo Stato. Se, invece, il domestico fosse contagiato nell’esercizio delle sue attività l’evento sarà trattato come infortunio, con tutte le tutele previste dall’Inail.

Autonomi, professionisti con partita Iva, iscritti alla gestione separata.

Prevista una indennità pari a 600 euro che non concorre alla formazione del reddito. La erogherà l’Inps, previa domanda. L’Inps sta approntando le procedure. Un'indennità di 600 euro è prevista anche per gli operai agricoli, gli stagionali del settore turistico e i lavoratori dello spettacolo. 

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