Coronavirus, allarme ospedali: infermiere e pazienti contagiati

Infermiere dell'ospedale di Cassino
di Pierfederico Pernarella
6 Minuti di Lettura
Sabato 21 Marzo 2020, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 10:04

Un medico dell'ospedale “Spaziani” infettato dal coronavirus insieme alla compagna, altri cinque pazienti del nosocomio “Santa Scolastica” di Cassino contagiati, un'anziana poi risultata positiva rimasta per quattro ore in ambulanza davanti al Pronto soccorso di Sora, le indagini epidemiologiche sul focolaio della clinica “San Raffaele” di Cassino e poi ancora il sindaco-medico di Fontechiari in quarantena dopo aver visitato una paziente affetta dal Covid-19.

LEGGI ANCHE Cartelle bloccate fino a maggio per il virus, i chiarimenti di Agenzia Entrate-Riscossione

Nel giorno in cui la provincia di Frosinone registra il peggior dato da quando è scoppiata l'epidemia - 23 nuovi casi (ora il totale fa 129 positivi) – è il fronte sanitario quello più esposto alla diffusione del coronavirus.

MEDICO DELLO “SPAZIANI” CONTAGIATO
La storia più delicata arriva dall'ospedale di Frosinone risultato positivo al Covid-19 e posto in terapia domiciliare. La notizia si è diffusa ieri mattina e subito il Dipartimento di Prevenzione ha attivato le misure previste per arginare (quanto più possibile) il rischio di contagio.

Il medico, residente nel capoluogo ciociaro, non sarebbe stato contagiato in corsia (come sta avvenendo in tanti ospedali d’Italia e del mondo con i sanitari in prima fila a combattere come l’epidemia). Il contagio sarebbe avvenuto in seguito a una vacanza in Trentino che lo specialista (grande appassionato di sci) ha trascorso, a partire dalla fine di febbraio, con un’altra persona prima dell’inasprimento delle misure che hanno portato, tra l’altro, alla chiusura degli impianti sciistici.

LEGGI ANCHE Vasco Rossi si esibisce da casa nel suo classico 'Senza Parole'

Al ritorno a Frosinone, il medico ha ripreso il suo lavoro in ospedale, fino a quando non ha cominciato a manifestare i primi sintomi del coronavirus. Prima una febbre leggera, poi improvvisamente molto alta.

La brutta sorpresa è arrivata dall’esito del tampone cui è stato sottoposto l’altro ieri (con esito positivo) insieme alla compagna (anche lei positiva). Le sue condizioni sono tali che è stato possibile metterlo in terapia domiciliare. Nessuna delle persone a lui vicine ha manifestato sintomi sospetti.

Il Servizio Prevenzione della Asl ha attivato il protocollo previsto in questi casi con i controlli a quanti sono entrati in contatto con il medico. Tra costoro ci sono anche tutti i colleghi di reparto (dagli infermieri ai medici) che, ieri, sono risultati fortunatamente negativi ma dovranno rimanere comunque in osservazione per 14 giorni.

Si stanno facendo gli esami epidemiologici anche sui pazienti visitati dal medico che si è ammalato tanto da richiedere il ricovero ma in condizioni attualmente non preoccupanti.

SORA, ANZIANA CONTAGIATA QUATTRO ORE IN AMBULANZA
Momenti di confusione di confusione si sono registrati anche all'ospedale “SS. Trinità” di Sora dove un'anziana, poi risultata positiva al coronavirus, è rimasta per quattro in ambulanza davanti. I fatti sono avvenuti giovedì. La signora che si trovava in quarantena poiché con un familiare positivo ha richiesto l'intervento del 118 perché aveva febbre e non si sentiva bene. Una volta prelevata dalla sua abitazione non è stata portata allo “Spaziani” di Frosinone ma, su indicazioni della centrale, l’ambulanza si è diretta verso l'ospedale di Sora: erano circa le ore 21. Le tende per il pre-triage allestite all’esterno, però, chiudono alle 20.

Una volta arrivati dinanzi il nosocomio, agli infermieri non sono state date indicazioni su dove portare la paziente. L’attesa che doveva essere di pochi minuti si è protratta fino all’una di notte. In quelle quattro ore si è dovuta allestire la camera di isolamento all’interno del pronto soccorso ma è stato necessario sanificarla e dotarla di tutto il necessario.

LEGGI ANCHE Coronavirus, l'Oms: «Lasciate le mascherine a medici e infermieri»

Nel frattempo, gli infermieri con le tute, i doppi guanti e le mascherine sono rimasti al freddo dinanzi al pronto soccorso e la signora in lacrime all’interno dell’ambulanza. Una situazione inverosimile, divenuta ancor più preoccupante quando al pronto soccorso è giunta un’altra ambulanza con un sospetto caso di coronavirus da Isola Liri. Ben sei gli infermieri accalcati davanti al pronto soccorso. Ad un certo punto, è arrivata anche una volante della polizia che però sarebbe rientrata pochi minuti dopo.

Che cosa non ha funzionato nelle procedure di intervento? I lavori per allestire le stanze dedicate alle emergenze nella zona arancio sono ancora in corso ma vanno avanti a rilento quando invece sarebbe opportuno lavorare giorno e notte per fare fronte alla situazione sempre più preoccupante.

Intanto in città aumenta il numero dei positivi che arriva a 10 contagiati. «Questi numeri sono in crescita a causa di comportamenti leggeri ed irresponsabili» ha detto il sindaco Roberto De Donatis, il quale ha chiuso gli accessi (sentieri e scale) che dal centro storico conducono al colle S. Casto e Cassio e al santuario della Madonna delle Grazie, mete di passeggiate anche in questi giorni nonostante i divieti.

IL FOCOLAIO A CASSINO
E tra i 23 nuovi casi positivi comunicati ieri dalla Regione Lazio, ci sono 5 pazienti che erano ricoverate all'ospedale “Santa Scolastica” di Cassino, dove erano emersi i primi contagi emersi in provincia di Frosinone, tra loro marito e moglie, anziani, di Ceprano, deceduti a pochi giorni di distanza. Positivo anche un infermiere di Pontecorvo in servizio a Cassino.

Coronavirus, le aziende della moda Made in Italy in prima linea per le mascherine

E sempre nella città martire resta da capire come e quale estensione abbia avuto il “focolaio” nella clinica “San Raffaele” a cui sono per stati ricondotti 11 contagi (l’ultimo si è registrato l’altra sera quando un anziano con sintomi sospetti (febbre e difficoltà respiratoria) è stato trasferito all’ospedale «Santa Scolastica» di Cassino., tra questi l'anziano del Molise morto anche lui la settimana scorsa per un infarto. I risultati dell'indagine epidemiologica della Asl di Frosinone in collaborazione con lo “Spallanzani”, ha assicurato l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato, saranno resi noti nei prossimi giorni. Intanto da circa una settimana sono stati bloccati i ricoveri.

SINDACO-MEDICO IN QUARANTENA
Infine, il medico Pierino Serafini Liberati, sindaco del Comune di Fontechiari, piccolo paese della Valcomino in provincia di Frosinone, si trova in quarantena precauzionale. A dare la notizia è stato le stesso primo cittadino sulla propria pagina Facebook. «Il medico - scrive - deve essere sempre in prima linea, non può indietreggiare. Io lo sono stato Ora sono in quarantena precauzionale per la salvaguardia di tutti coloro con cui avrei potuto avere contatto e particolarmente per la mia comunità e pronto a ripartire appena termina. Dalle nostre azioni può dipendere la salute dell’altro. Andrà tutto bene, è vero, ma solo se tutti ci comportiamo bene».

LEGGI ANCHE Coronavirus, 500 mila tamponi venduti agli Usa: «Ma in Italia non mancano»

Serafini Liberati, direttore di una struttura sanitaria privata di Sora, spiega che in questi giorni ha visitato una signora poi risultata positiva al coronavirus. «Considerando la doppia funzione di medico e di sindaco (quindi avrei avuto contatto con diverse per ìsone) - racconta - sono in quarantena precauzionale come da disposizioni Asl per salvaguardare tutti ed in particolare l a mia comunità.

Attualmente sto bene senza sintomatologia. Speriamo bene».

© RIPRODUZIONE RISERVATA