Sul fronte opposto c’è la Lega di Salvini che plaude ai 750 miliardi messi in campo dalla Bce. Anzi, se ne prende quasi il merito con una complicata contorsione tra sovranismo e d europeismo che ha nel “benaltrismo” la sua unica e modesta via di fuga. Mentre Berlusconi, come ha sempre fatto nella sua vita politica e imprenditoriale si schiera dopotutto con il governo nel sostegno delle misure messe in campo, Giorgia Meloni oscilla rivolgendo all’Europa quelle accuse che invece dovrebbero essere rivolte agli stati. Dopo aver per anni ironizzato sulla lunghezza imposta delle zucchine, il sovranismo scopre che la politica agricola da decenni è in mano all’Europa, mentre quella sanitaria no. E quindi che non c’è accordo nemmeno su quale sia la temperatura sopra la quale si possa parlare di influenza, figuriamoci su quali possano essere i protocolli sanitari da seguire per il Covid-19. Non si hanno nemmeno criteri unici sulle cause dei decessi. In Italia li ascriviamo tutti al virus e scopriamo di avere avuto più morti della Cina. Sempre che ci si possa fidare dei numeri di un Paese che per mesi ha nascosto l’infezione e che ha permesso si propagasse ovunque.
Nel caos dei ruoli in commedia, ieri è venuto allo scoperto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che è da giorni in stretto contatto con palazzo Chigi e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Stavolta ha però chiamato i leader d’opposizione chiedendo loro quali fossero i nodi insormontabili che impediscono la collaborazione in un momento molto difficile. Una moral suasion o piuttosto l’esigenza di svelare l’inconsistenza di alcune non chiare richieste.
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