Europeo rinviato e scudetti d'estate, oggi la decisione della Uefa

Europeo rinviato e scudetti d'estate, oggi la decisione della Uefa
di Emiliano Bernardini
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Martedì 17 Marzo 2020, 07:30

Priorità ai campionati. Anche sforando la data del 30 giugno. Il pressing è forte e viene da tutte le leghe. Tutte dietro all’Italia che in questa “battaglia” fa da portabandiera. La Figc e la serie A da settimane sostengono a gran voce che è fondamentale assegnare i titoli. Contemporaneamente si procederà a terminare le coppe per club. Tradotto la Uefa è costretta a rinviare l’Europeo. Nell’assemblea generale di oggi (ore 10) il numero uno Ceferin potrebbe prendere ulteriore tempo anche se non ne ha più. Un disperato tentativo per salvare la sua creatura. Non a caso tra le varie ipotesi del massimo organismo calcistico europeo c’è anche quella di chiedere alle leghe di partecipare alla copertura dei danni derivanti dallo slittamento degli Europei. Il buco stimato è di 400 milioni.

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OLTRE IL 30 GIUGNO
Due le ipotesi sul tavolo di Nyon. Difficilmente oggi verranno fornite delle date ma di certo verrà data una indicazione di massima. Utile anche a capire se l’Europeo resterà itinerante o verrà organizzato su una o due nazioni. Oggi dunque si capirà se la kermesse verrà rinviata al prossimo anno con conseguente fastidio della Fifa che ha in programma il primo mondiale per club oppure se verrà fatta slittare a novembre (dal 23 al 23 dicembre). Una prova in vista del mondiale in Qatar del 2022 anche se le temperature in Europa d’inverno non sono certo le stesse degli Emirati. E la Champions e l’Europa League? Diverse le soluzioni sul tavolo per ridurre i turni da disputarsi: dalle ‘final four’, alle ‘final eight’, a quarti e semifinali in gara secca. Ipotesi. Perché si naviga a vista.

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DEROGA AI CONTRATTI
Le stagioni del calcio potrebbero, dunque, essere stravolte. Europeo d’inverno e scudetti d’estate. Eh già perché le Leghe viaggiano tutte nella stessa direzione: portare a termine i campionati. Ieri a Milano la serie A si è riunita per fare il punto della situazione. La volontà è quella di continuare con le 12 giornate mancati più i vari recuperi. Ecco perché è stata fissata la data del 9 maggio come ultima per riuscire a finire la stagione chiaramente sforando il 30 giugno. E i contratti dei giocatori in scadenza? La proposta è quella di spostarla a metà luglio, con una deroga alle Noif. Tante le idee al vaglio per chiudere la stagione. Si va dal recuperare tutte le gare ai playoff e playout (dalle 6 alle 8 squadre coinvolte). In più come riporta il comunicato nei prossimi giorni «prenderanno il via i tavoli di lavoro, costituiti la scorsa settimana, che riguarderanno tematiche mediche, tecnico-sportive, di rapporti istituzionali e di risk assessment per le Società e per la stessa Lega Serie A». Linea condivisa con il presidente della Figc, Gravina che ieri ha ribadito: «L’Europeo va rinviato. Si naviga a vista ma è giusto studiare ogni ipotesi per farsi trovare preparati». L’ultima per concludere il campionato è questa: «Non è escluso anche che possa essere bilanciato su due stagioni diverse».

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IL PRECEDENTE DEL PARTIZAN 
E se i campionati per causa di forza maggiore dovessero essere annullati? La Uefa ha già preso posizione in merito ed è favorevole alla concessione del titolo alla squadra capolista al momento della sospensione. C’è un solo precedente: quello del Partizan Belgrado. Nel 1999 il campionato si fermò a dieci giorni dalla fine a causa dello scoppio della guerra dei Balcani. La Uefa, guidata dello svedese Lennart Johansson, decise di assegnare il titolo al Partizan capolista. Ceferin lascerebbe nelle mani delle singole leghe, invece, la decisione sulle modalità di retrocessione e promozione.

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