Già nei giorni scorsi era emerso lampante il problema della logistica del Salone, programmato dal 14 al 18 maggio, a causa del coronavirus.
Coronavirus, gli eroi delle edicole, quell’oasi civile nella città che soffre - di Enrico Vanzina
Questo l'annuncio sul profilo social del Salone che comunica di stare studiando una forma di salone possibile.
«Il Salone Internazionale del Libro di Torino per poter continuare a essere un punto di riferimento di questa straordinaria comunità - si legge - deve prima di tutto garantire le condizioni di sicurezza e di salute del suo pubblico, dei suoi espositori e del personale che vi lavora. Per questo motivo, preso atto della situazione di emergenza – nazionale e internazionale – nella quale ci troviamo, e in accordo con le istituzioni e i partner che collaborano in maniera essenziale alla sua organizzazione, oltre che con Lingotto Fiere, il Salone del Libro di Torino ha valutato necessario e responsabile rimandare la manifestazione (originariamente in programma dal 14 al 18 maggio) a una data che comunicheremo prima possibile».
«In coordinamento con le istituzioni e a seguito di un incontro di questa mattina con la Regione Piemonte e il Comune di Torino che si sono impegnati a collaborare pienamente all’obiettivo comune di realizzare il Salone in piena sicurezza e con l’entusiasmo di sempre, l’organizzazione continua a lavorare e a monitorare attentamente l’evolversi della situazione in attesa delle disposizioni che verranno varate dopo il 3 aprile 2020, a scadenza del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri attualmente in vigore. Le nuove date verranno annunciate non appena sarà possibile una valutazione esaustiva degli scenari futuri».
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