Terni, Manuela Nobili: «Resto aperta perché c'è bisogno di notizie verificate»

Terni, Manuela Nobili: «Resto aperta perché c'è bisogno di notizie verificate»
di Aurora Provantini
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Lunedì 16 Marzo 2020, 17:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 13:47

“Le edicole non si chiudono” ha detto il sottosegretario di stato all’editoria Andrea Martella. “Non è un obbligo, ma ho comunque deciso di restare aperta perché il servizio che svolgiamo noi giornalai lo considero veramente un bene primario soprattutto in questi giorni segnati dall’emergenza sanitaria”. Manuela Nobili, dell’edicola di piazza Dalmazia, non se l’è sentita di chiudere. “La nostra è sempre stata una vita di sacrifici per via degli orari, ma anche ricca di soddisfazioni per la gente che si ferma a commentare le notizie del giorno con te, che ti fa mettere da parte una rivista, che ti chiede come stai, come va il lavoro, cosa si dice in città.  Nel corso degli anni gli incassi sono calati, perché i giovani leggono meno e sono per lo più gli anziani a comprare i quotidiani. E’ per loro che ho deciso di restare aperta, nonostante i rischi che si corrono a stare al pubblico. Perché i giornali escono e qualcuno li deve pure distribuire.”   

“Gira poca gente e i clienti più anziani non vengono più - dice Manuela - perché non escono. Ma mandano i loro familiari, figli e nipoti, a comprare Il Messaggero.  Non si fanno affari, ma si può riscontrare che rispetto a qualche giorno fa si vendono più quotidiani, enigmistiche, giornalini da colorare per bambini. La sensazione che abbiamo avuto un po' tutti noi edicolanti,  è che sembra che questo coronavirus stia facendo riscoprire alle persone il piacere della lettura. Noto che c’è bisogno di attingere a notizie certificate, che si trovano proprio sulla carta stampata, perché girano troppe fake news”.

Un servizio utile alla comunità, insomma, svolto con mascherina e guanti monouso, visto che le distanze imposte dal chiostro vanno ben oltre quelle indicate dal decreto Conte. Manuela resta aperta la mattina e due ore nel primo pomeriggio: “in una condizione emergenziale come quella che stiamo vivendo, l’informazione è cruciale e va sostenuta”. 

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