Coronavirus, arrivano i medici pensionati

L'ospedale di Perugia
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Lunedì 16 Marzo 2020, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 13:36
PERUGIA - Il numero di contagiati da coronavirus in Umbria sale al ritmo di venti o trenta casi al giorno. Al Santa Maria della Misericordia, l’ospedale più grande della Regione, saranno attivati oggi, lunedì, i nuovi posti letto di Terapia intensiva e il gruppo di medici in pensione “richiamati” per l’emergenza potrebbe tornare ad indossare il camice nell’arco di due o tre giorni. La task force regionale incrocia numeri e dati con quelli delle regioni più colpite dal Covid-19 per elaborare un modello matematico che possa tentare di prevedere l’evoluzione dell’emergenza. Il numero di ricoveri s’avvicina al livello di criticità e già oggi entreranno in funzione alcuni degli spazi “extra” attrezzati all’ospedale di Pantalla per i casi meno gravi, nei prossimi giorni sarà la volta di Città di Castello destinato ai pazienti con sintomi più forti. 
a la struttura dell’Alto Tevere deve fare i conti con l’intera area di Medicina bloccata per sanificazione e decine di sanitari in isolamento. Il problema è legato a quattro pazienti arrivati in ospedale con sintomi non riconducibili al supervirus e poi risultati positivi, due sono passati attraverso il Pronto Soccorso e altri due sono stati ricoverati. È stato bloccato tutto il quinto piano dell’ospedale e disposto l’isolamento dei ricoverati insieme al personale entrato in contatto con i contagiati. Due operatori sanitari sono risultati positivi al tampone e si trovano in isolamento a casa. Tamponi eseguiti anche sui pazienti a rischio e sui ricoverati in Medicina, i pazienti negativi in condizioni di lasciare l’ospedale sono stati dimessi. L’inconveniente, comunque, non modificherà l’attuazione del piano straordinario predisposto dalla Regione per Città di Castello. La diocesi ha messo a disposizione una struttura dedicata ai pazienti Covid-19 che saranno dimessi.
Sabato mattina si è riunita la commissione incaricata di vagliare i curriculum dei medici in pensione disposti a rientrare in servizio. L’azienda ospedaliera di Perugia porta avanti la parte amministrativa: una pattuglia di una quindicina di specialisti sarà distribuita tra i vari ospedali della regione, lavoreranno per un compenso di circa 70 euro lorde al giorno. Oggi scadono i termini per la presentazione delle disponibilità ed entro un paio di giorni i rinforzi dovrebbero essere al lavoro.
In previsione di un’ulteriore impennata di contagi, al Santa Maria della Misericordia oggi saranno aperti i dodici nuovi posti letto di Terapia intensiva, sei al primo piano e altri sei al secondo, e arriveranno a stretto giro di posta anche trenta nuovi respiratori.
Resta ancora aperta la questione della gestione dei casi sospetti tra il personale sanitario. Sabato la Regione Umbria ha inviato alle quattro aziende sanitarie un protocollo con disposizioni per il personale medico. Il decreto governativo del 9 marzo stabilisce che il personale sanitario e dei servizi essenziali sospenda l’attività in caso di sintomi respiratori o tampone positivo. L’Umbria s’è confrontata con Veneto e Trentino «che hanno vissuto prima di noi l’impennarsi di casi», l’indicazione per chi sia venuto a contatto con casi sospetti o confermati di Covid-19 è di «continuare a lavorare se non si presenta febbre, tosse o sintomi respiratori e di eseguire il tampone intorno al quarto giorno dopo il contatto».
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