Euro 2020 e Olimpiadi di Tokyo, ecco le strategie d'uscita di Uefa e Cio

Euro 2020 e Olimpiadi di Tokyo, ecco le strategie d'uscita di Uefa e Cio
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 16 Marzo 2020, 03:23 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 16:27

Tempo di scelte. Difficili. Epocali. Uefa e Cio si trovano nella posizione più scomoda. L’estate 2020 a tutto sport tra Europei e Olimpiadi rischia di diventare una delle tante negli anni dispari. Tradotto niente competizioni. Domani a Nyon e Losanna sono previste due riunioni (chiaramente in videoconferenza) nelle quali il presidente del massimo organismo calcistico europeo, Aleksander Ceferin e quello del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach saranno chiamati a fare un punto sulle due situazioni. La sensazione è che entrambi cercheranno di prendere altro tempo. Ma se per il secondo il tempo c’è (I Giochi di Tokyo iniziano il 24 luglio) per Ceferin il conto alla rovescia è giunto alla fine. La Uefa deve fronteggiare il pressing delle singole federazioni tutte concordi nel voler rinviare l’Europeo per terminare i campionati. L’ipotesi più forte è quella di spostarlo al 2021 ma c’è l’idea di farlo giocare a novembre evitando così una lite con la Fifa che il prossimo anno ha previsto il mondiale per club. «Siamo pronti a tutto, la salute ha la priorità. Vinceremo il prossimo anno» ha dichiarato a 90° minuti il ct azzurro, Roberto Mancini. Un messaggio molto gradito al Ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. Tutto è ancora in divenire. Di certo c’è solo che domani verranno stilati dei principi generali che poi andranno al vaglio delle commissioni per la fattibilità. Federazioni, leghe, club e calciatori sono chiamati a dare il loro contributo con idee. Difficile al momento stabilire cosa accadrà soprattutto perché il virus viaggia in maniera differente nelle varie nazioni. Tra le ipotesi più accreditate per terminare la Champions c’è quella delle final four che ridurrebbe il calendario e permetterebbe la finale a Istanbul il 30 maggio. Un’altra possibilità è quella di allargare a 8. Uno scenario che di certo non farà felici le tv costrette a ridurre il numero di partite da trasmettere. Più complicato il piano per l’Europa League che conta diverse partite in più. Domani l’Italia farà da capofila nel raccontare la propria esperienza con il coronavirus. Oggi a Milano assemblea di Lega in cui non si parlerà più dei diritti tv ma si farà il punto della situazione. E si cercherà di coordinare i sei gruppi di lavoro. Già all’opera quello che dovrà calcolare i danni: al momento la perdita della serie A è stimata intorno ai 600 milioni

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MISURE ECONOMICHE
A proposito di agevolazioni in queste ore si sta lavorando di concerto con il governo per trovare una quadra. Il Coni il 12 aveva inviato una lettera a tutte le federazioni per raccogliere le varie istanze. La Figc, due giorni dopo, ha risposto presente ribadendo però anche un ruolo centrale(visto che è l’organo istituzionale) in questa interlocuzione con il governo. E si sta lavorando ad un provvedimento da presentare al Mef che verrà esaminato per i prossimi decreti che verranno emanati. Si parla di abbattimento dell’Irpef, agevolazioni fiscali e sospensione pagamenti degli interessi passivi sugli interessi bancari e leasing.

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TOKYO VIRUS FREE
A meno di cinque mesi dall’inizio dell’Olimpiade di Tokyo, il presidente del Cio Thomas Bach domani farà, in videoconferenza, il punto sulla situazione con federazioni internazionali e stakeholders allo scopo di tenere tutti aggiornati dando anche l’opportunità di fare delle domande. I comitati olimpici invece avranno una call nei prossimi giorni. Al momento però non c’è in ballo nessuna decisione. La cosa che preoccupa di più sono le gare di qualificazione che via via vengono sospese e rinviate. L’idea è quella di trasformare Tokyo in un’isola virus free con controlli e ingressi contingentati. Sarà così anche per gli atleti che potrebbero essere in Giappone con largo anticipo per fare anche un periodo di quarantena. Chiaro che tutto dipenderà dall’evoluzione e da quello che stabilirà l’Oms. L’idea è quella di trasformare i Giochi nel trampolino di rilancio dello sport dopo il coronavirus. 

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