Coronavirus Bolzano, FdI denuncia: è stato ordinato ai non residenti di andarsene

Coronavirus Bolzano, FdI denuncia: è stato ordinato ai non residenti di andarsene
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Sabato 14 Marzo 2020, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 17:00

«La Provincia di Bolzano ha ordinato ai non residenti di lasciare il territorio». La denuncia, in piena emergenza coronavirus, arriva da Alessandro Urzì, consigliere della provincia di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige per Fratelli d’Italia – L’Alto Adige nel cuore. 

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«In un momento di emergenza sanitaria nazionale - spiega Urzì - la Provincia di Bolzano “ordina” con un provvedimento ufficiale l'allontanamento per tutti i non residenti in Alto Adige, invitandoli a tornare presso la residenza di appartenenza per non intasare la sanità locale. Un'ordinanza che ho subito chiesto di ritirare per rispetto delle norme vigenti e del diritto costituzionale alla Salute che deve valere per tutti i cittadini italiani in ogni parte del Paese».

«L'ordinanza firmata dal presidente Kompatscher ordina a tutte le persone che non hanno la propria residenza in Alto Adige di rientrare alla propria residenza ed è quindi rivolta anche a lavoratori e famiglie di italiani, non solo improbabili turisti, titolari di seconde case o lavoratori stagionali stranieri. Un provvedimento, fra l'altro, motivato dall'obiettivo di liberare il sistema sanitario regionale da eventuali casi, spingendo le persone a beneficiare eventualmente delle prestazioni dei propri medici di base, azzerando senza alcuna logica morale il presupposto dell’unitarietà nazionale del sistema di protezione della Salute per cui l’assistenza sanitaria è un diritto costituzionale per ogni cittadino a prescindere dal luogo in cui si venga a trovare nel momento di un eventuale bisogno», osserva il coordinatore regionale di Fdi.

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«Una misura discriminatoria e illeggittima  - prosegue Urzì - che deve essere immediatamente ritirata soprattutto perchè il grosso del problema riguarda i lavoratori che prestano servizio in Alto Adige ma non hanno cambiato la loro residenza, operatori delle forze di polizia, militari, insegnanti, operatori dei servizi di trasporto, dipendenti di grandi imprese nei diversi settori, per esempio quello edilizio o di produzione che non si sono fermati nemmeno in questi giorni. Sono persone che hanno casa in Alto Adige ma non necessariamente la residenza. Possono essere cacciati dal giorno alla notte dopo l’ordine di Kompatscher? La Provincia può ritenersi una “libera repubblica” sino a questo punto? Si ritiene che un eventuale malato non altoatesino debba essere lasciato per strada fuori dai nostri ospedali? No, è illegittimo», prosegue Urzì.
 



«L’ordine di Kompatscher appare peraltro contraddittorio con i decreti del Presidente del Consiglio che prevedono la “possibilità” per chi si venisse a trovare fuori residenza formale di rientrare presso la propria residenza o domicilio senza dovere sottostare ai limiti posti per gli spostamenti. Ma si tratta di una possibilità concessa, quella di Conte, non di un “ordine” imposto, che viene invece trasformato dalla Provincia di Bolzano in un “decreto di espulsione dall’Alto Adige” che non reggerebbe ad un eventuale ricorso, ma veramente ora avremmo bisogno di altro invece di udienze di fronte ai Tribunali», conclude il coordinatore regionale di Fdi. 

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