La Uefa gioca con il virus. Ceferin oggi potrebbe fermare la Champions, l'Europeo slitta al 2021

La Uefa gioca con il virus. Ceferin rinvia la decisione sul rinvio delle coppe, l'Europeo slitta al 2021
di Emiliano Bernardini
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Venerdì 13 Marzo 2020, 07:30

 Rinviare l’Europeo al 2021 o slittarlo a settembre. E sospensione delle sue competizioni per un mese. Non esistono altre soluzioni. Anche la Libertadores è stata fermata. La Uefa è stata costretta ad aprire gli occhi. Avrebbe dovuto già averli spalancati sul futuro, ma vista la situazione, meglio tardi che mai. Oggi, anche solo per dare un segnale, seppur tardivo, potrebbe già comunicare qualcosa in merito. Certo, non mancano le polemiche verso il massimo organismo calcistico europeo per come ha gestito finora la situazione (Anfield Road pieno con 3000 tifosi da Madrid, città con più contagi di Spagna ha fatto scalpore). O meglio lo ha fatto solo quando è stata costretta. Vedi il rinvio della gare di Europa League di Inter e Roma (ieri ha inviato una lettera a Nyon in cui si invita l’organismo continentale a sospendere le competizioni europee e ad un presa di coscienza della situazione a livello globale) a causa del blocco dei voli da e per la Spagna e le due di Champions con protagoniste Juve e Real Madrid. Entrambe le squadre sono in quarantena. Ieri si è giocato: sei gare dell’Europa League. La positività di Rugani poteva accelerare il processo di stop, e invece nulla. Ora però ci sono nove campionati fermi(tra cui Italia, Spagna, Olanda e Portogallo), altri che nelle prossime ore potrebbero stopparsi (vedi la Francia e l'Inghilterra), quasi tutti gli altri a porte chiuse e ben 4 club impegnati nelle coppe in quarantena. L’Uefa continua a tentennare, come detto ieri si è giocato e al momento restano in calendario anche le gare della prossima settimana. Chiara la posizione del presidente Ceferin, così come quella delle varie leghe che spingono per terminare i campionati. 

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SERIE A CAPOFILA
Un braccio di ferro che verrà risolto martedì prossimo nella riunione convocata dalla Uefa proprio «per discutere la risposta del calcio europeo» all’emergenza coronavirus, con le sue 55 Federazioni associate, insieme ai board della European Club Association e della European Leagues e un rappresentante della Fifpro, il sindacato europeo dei calciatori. Il pressing su Nyon è tantissimo anche se Ceferin, da buon sergente di ferro vuole portare fino in fondo la battaglia. Ieri il Ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha scritto al Presidente di turno del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea per il settore sport, Tomislav Druzac, per chiedere appunto un coordinamento degli Stati membri in modo da tenere una posizione unica con Uefa e Fifa in merito alle prossime competizioni sportive. E proprio l’Italia, o meglio la Lega di serie A, martedì è chiamata a esporre la propria esperienza orte della leadership sul tema riconosciuta ieri nella riunione con le altre maggiori leghe europee. D’altronde in questa situazione ha fatto da apri pista e visto il trend a breve mezza Europa si troverà nelle stesse condizioni. I vari presidenti sono tutti d’accordo nel voler terminare il campionato. Il problema principali è legato ai soldi dei diritti tv. Le televisioni difficilmente pagheranno la quota restante in caso di stop definitivo. In più scoppierà anche il tema dei rimborsi in favore degli abbonati alle pay-tv. Anche se il codice civile mette a riparo le tv da queste obbligazioni. Si vedrà. Detto questo la gestione della Uefa non piace a nessuno. L’Eca (il presidente, lo ricordiamo, è Andrea Agnelli) spinge per il rinvio di Euro 2020 magari all’autunno o al prossimo anno.

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INTERESSI DIVERSI
Sono queste le due opzioni in ballo. La prima vede la competizione iridata in programma dal 12 giugno al 12 luglio slittare al 25 agosto con fine 25 settembre. I campionati 2020/21 non ne soffrirebbero più di tanto. Basterebbe mettere qualche turno infrasettimanale in più. Il problema più grande è legato però alle gare di qualificazione di Champions ed Europa League. La soluzione ce l’ha in tasca Agnelli che in questo modo potrebbe portarsi anche avanti con la sua idea di Superchampions. Un torneo con meno squadre, senza qualificazioni e accesso tramite ranking Uefa. Difficile che possa passare tutta la linea. Più probabile che alla fine Ceferin, ipotesi che trova conferme anche in Francia, decida di rinviare tutto di un anno. Una scelta che gli darebbe anche l’assist di piazzare un colpo al “nemico” Infantino, capo della Uefa e promotore del mondiale per club che avrebbe visto il suo debutto proprio nel 2021. Questa soluzione consentirebbe alla Champions League e all’Europa League di concludersi senza problemi eccessivi. Tradotto la Uefa, in termini di soldi, non ci perderebbe molto.

La faccia invece l’ha già persa. 

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