Coronavirus, quando arriverà il picco? Per il modello matematico più ottimista potrebbe essere oggi

Coronavirus, quando arriva il picco? Per il modello matematico più ottimista potrebbe essere oggi
di Valentina Arcovio
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Marzo 2020, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 00:19

Neanche la matematica, al momento, può salvarci dall’enorme tsunami di incertezza che ha investito il nostro paese. La scienza dei numeri si deve infatti arrendere dinanzi a questo sconosciuto coronavirus. Eppure i matematici ci stanno provando, eccome. Richiamando, riadattando o addirittura creando ex-novo inediti modelli di previsione.Ci hanno provato, ad esempio, qualche settimana tre grandi esperti italiani, il biologo Enrico Bucci, insieme al fisico della Sapienza Enzo Marinari e con lasupervisione del fisicoGiorgio Parisi, con lo scopodi capire ipossibiliscenari di diffusione dell’infezione.O anche giovani scienziati, come Gianluca Malato che proprio qualche giorno fa ha dimostrato in un articolo diffuso sul web l’impossibilità di utilizzare due modelli noti, quello esponenziale e quello logistico, per effettuare previsioni sull’epidemia. «Il primo modello è quello esponenziale che descrive una crescita di infezione inarrestabile. Ad esempio, se un paziente infetta 2 pazienti al giorno, dopo 1 giorno avremo 2 infezioni, 4 dopo 2 giorni e così via», spiega Malato.

Coronavirus a Roma, la Grande Bellezza resta sola: vie deserte, Trevi sbarrata
Coronavirus, lavoro e necessità: l'arma spuntata dei nuovi divieti
 




Coronavirus, Governo prepara nuovo Decreto e maxi piano economico

«Il secondo è il modello logistico - aggiunge - che descrive l’evoluzione della popolazione (in questo caso le persone infettate dal virus), basandosi su due elementi: il tasso di crescita esponenziale e le risorse (cioè le persone infettabili), che chiaramente sono limitate. Questo modello prevede a un certo puntouna stabilizzazione».Tuttavia, né il modello esponenziale e né quello logistico risponde alle nostre domande. «La conclusione è che ogni giorno il risultato cambia a seconda dei dati aggiornati rilasciati dalla Protezione civile», dice Malato. Tutto si riduce quindi a un puro esercizio matematico.

Borse asiatiche di nuovo giù con dubbi su pacchetto emergenza Coronavirus

La realtà è infatti che nessun modello può rispondere alle domande che tutti noi ci stiamo facendo: quando finirà l’emergenza? Quando arriverà il picco? Quali saranno gli effetti dellemisure di contenimento prese? Semplicemente perché i fattori da consideraresono tanti,molto diversi tra loro e soprattutto incerti e variabili. Oltre alle caratteristiche del virus, bisogna considerare le interazioni sociali, gli aspetti economici e gli aspetti politici... Spiega Antonio Scala, ricercatore dell’Istituto dei sistemi complessi del Consiglionazionale delle ricerche e presidente della Big Data in Health Society. «Non sappiamo il reale numero delle persone contagiate in un dato momento, sia per i tempi di incubazione ma anche per via della presenza di pazienti asintomatici; non sappiamo quante e che tipo di interazioni sociali queste persone hanno o hanno avuto nel periodo in cui sono o sono state contagiose; non sappiamo esattamente quali sono i numeri delle persone contagiate e poi guarite perché c’è chi ha superato l’infezione con sintomi lievi o confusi con l’influenza; e molto cambia a seconda delle regioni o delle città considerate, che fino a qualchegiorno fa hanno applicato misure contenitive diverse», dice Scala.

Coronavirus Italia: 10.149 casi, i morti sono 631, sono guarite 1.004 persone. In quarantena passeggeri traghetto

GLI EPIDEMIOLOGI
Chi può invece riuscire meglio nell’impresa di azzardareprevisioniun po’ più affidabili sono gli epidemiologi. «Possiamo considerarli comedegli artigiani che possono arrivare a formulare ipotesi plausibili applicando con esperienza alcuni aggiustamenti», dice Scala, impegnato oggi su un’altra ambiziosa impresa matematica. «Stiamo creando un modello che descriva l’andamento delle informazioni relative al nuovo coronavirus sui social, ma in questo caso l’errore implicito anche nelle nostre previsioninon provoca le conseguenzechepuò avere la divulgazione affrettata di una predizione sull’epidemia», conclude l’esperto del Cnr.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA