UNO-DUE SABITZER, E QUALIFICAZIONE MESSA IN CASSAFORTE
Nagelsmann ha ovviamente mandato in campo i suoi con il collaudato 3-4-3. Mourinho ha risposto con il consueto 4-2-3-1 con Dele Alli come punto di riferimento offensivo. Ma che la serata sarebbe stata difficile lo si è capito subito. Perché il Lipsia ha iniziato senza pensare al risultato dell’andata, ma andando a cercare il gol per mettere al sicuro il discorso qualificazione. Forse Mourinho non si aspettava una partenza così forte dei tedeschi. E la sua squadra si è sciolta quasi subito. Sono bastati 10’ al Lipsia per chiudere i conti: botta dal limite di Sabitzer e Lloris in ritardo. 1-0 e partita del Tottenham subito in salita. Che diventa presto una montagna da scalare perché Angelino, servito a sinistra dalla sventagliata di Laimer, pesca il taglio sul primo palo ancora di Sabitzer. Colpo di testa e Lloris ancora battuto. Nemmeno stavolta esente da colpe il portiere francese. Per vedere la prima azione degli Spurs bisogna aspettare il 43’ quando Lo Celso impegna Gulacsi con un mancino insidioso. Sarà l’unica volta della partita che i londinesi si affacceranno nell’area tedesca.
FORSBERG SUBITO IN GOL: LIPSIA IN TRIONFO
La ripresa viene giocata solamente perché è obbligatorio. Gli uomini di Nagelsmann conducono il gioco e non concedono nulla. E il Tottenham, in tutto questo, non riesce a piazzare nemmeno uno straccio di reazione. L’ultima emozione della serata la regala quindi il neo entrato Forsberg, mandato in campo per la meritata standing ovation al suo capitano della “Red Bull Arena”. La fascia al braccio la mette lui. E gli bastano pochi secondi per battere per la terza volta Lloris con un destro secco appena entrato in area di rigore. Finisce così. Con i tifosi tedeschi in festa – sperando di poterli vedere ancora in tribuna – e con il Tottenham che abbandona mestamente la manifestazione che l’ha visto protagonista nella passata stagione.
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