Coronavirus e cinema, box office nel baratro prima della chiusura delle sale: - 95% rispetto al 2019

Coronavirus, box office nel baratro prima della chiusura delle sale: - 95% rispetto al 2019
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Lunedì 9 Marzo 2020, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 11:04

Devastante effetto coronavirus anche sul cinema, prima della chiusura della sale è stato registrato il finesettimana peggiore di semprede: solo 439.515 mila euro di incassi nel weekend appena trascorso, con un meno 79% rispetto al precedente già disastroso (-65%), a sua volta già drammatico sul precedente (-44%). Drammatico il dato comparato con lo stesso periodo dell'anno scorso: -95,41%. Una mazzata dopo che l'anno si era aperto in maniera positiva nelle sale italiane: + 5,43%, un dato presto sgretolato dal diffondersi dei contagi. 

 


Ed è anche l'ultimo fino a nuovo ordine visto che dall'8 marzo ossia da ieri i cinema sono chiusi per le misure di contenimento del contagio da coronavirus. Dal Cinetel si confermano oltre ai dati incassi anche il record negativo storico. Al primo posto è Volevo Nascondermi, il film di Giorgio Diritti sul pittore Ligabue per il quale Elio Germano ha vinto l'Orso d'argento a Berlino: 90.532 mila euro nel weekend, con oltre 14mila presenze in 204 sale.

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Richiesta di aiuti
Interventi immediati a sostegno dell'intero settore culturale per contenere il «pesantissimo impatto che l'emergenza Coronavirus sta avendo sulle imprese e sui lavoratori. Lo chiede Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura Italia (Cci), Federazione Italiana dell'Industria Culturale che riunisce le associazioni dell'editoria (Aie), della musica (Afi, Fimi, Pmi), del cinema e audiovisivo (Anica, Apa, Univideo) e servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale (Aicc), in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al ministro dell'economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, al ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini e al ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

Gli effetti della diffusione del virus sulle aziende e lavoratori del settore - spiega Cipolletta - è significativo e preoccupante. Il drastico calo di vendite di prodotti culturali, libri, musica e dvd, la cancellazione di concerti, la disdetta di mostre e visite culturali con presenze nei musei che non raggiungono il 20% di quelle normalmente registrate, l'annullamento di festival ed eventi fieristici, la chiusura delle sale cinematografiche, la sospensione delle produzioni audiovisive nazionali e internazionali e in generale il congelamento di attività o iniziative già programmate stanno generando infatti danni economici assai rilevanti su tutto il territorio nazionale, stravolgendo investimenti e sviluppo delle industrie per quest'anno e, probabilmente, anche per quelli a venire e generando una crisi di liquidità per le aziende del settore.

Il 70% delle prenotazioni online di mostre e musei sono state cancellate, così come ben 7.400 spettacoli dal vivo provocando perdite di incassi pari a 10,5 milioni di euro per i soli eventi musicali, mentre i libri hanno subito un calo di vendite del 25% con punte del 70% nelle zone maggiormente colpite dal virus.

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