Mamme nei guai con le scuole chiuse, le aziende pagano le baby-sitter

Coronavirus, le mamme lavorano e le aziende pagano le baby-sitter
2 Minuti di Lettura
Sabato 7 Marzo 2020, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 15:09
Le mamme lavorano, i bambini non vanno a scuola e l'azienda paga le baby-sitter. Accade nel Trevigiano, dove due aziende  una di Orsago e l'altra di Carbonera, hanno deciso di aiutare le dipendenti mamme in difficoltà per le misure adottate dal governo per contenere il coronavirus: una paga le babysitter alle dipendenti, l'altra allestisce un asilo interno. Dei 42 dipendenti che lavorano su due turni di lavoro al Moderno Opificio del Sigaro Italiano di Orsago, la maggior parte sono donne, racconta Il Gazzettino.it, circa il 90 per cento.

Coronavirus, lezioni virtuali e non solo: a casa arriva il voto online

Molte sono mamme e in questi giorni, con le scuole chiuse per l'emergenza coronavirus, si trovano in difficoltà. A chi lasciare i figli? Se tutte si assentassero dal lavoro con ferie o permessi sarebbe un bel guaio, la fabbrica non può fermarsi. Così l'azienda ha pensto di andare loro incontro. Il  titolare Philip Pietrella e l'amministratore della società  Andrea Casagrande hanno pensato di sostenere le spese che dovranno affrontare le lavoratrici mamme per affidare i bambini alle baby-sitter.  «Abbiamo strutturato una sorta di premio aziendale spiega Casagrande per fare in modo che le nostre dipendenti possano coprire le spese inaspettate di questi giorni». In pratica, quindi, la babysitter la paga l'azienda.

Coronavirus, le scuole si preparano a stop di un mese, indennità per i genitori

Un'iniziativa simile è stata attuata alla White srl di Carbonera, che vende antifurti a nebbiogeno.
Anche qui la maggior parte dei dipendenti è donna (29 su 38), le mamme non sanno come fare con i bambini che non vanno a scuola. Così è stato allestito  un asilo all'interno dell'azienda con giochi e soprattutto con una maestra che si occupa dei bambini. In questo modo le dipendenti non devono far fronte a spese per le babysitter e non sono costrette ad assentarsi dal lavoro, mettendosi in ferie, perché non sanno a chi lasciare i figli. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA