Coronavirus, in Vaticano un caso accertato: si valuta Angelus del Papa soltanto in video

Coronavirus, in Vaticano un caso accertato: si valuta Angelus del Papa soltanto in video
di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Marzo 2020, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 09:42

Città del Vaticano – C'è almeno un caso accertato di corona virus in Vaticano. Per precauzione sono stati sospesi tutti i servizi negli ambulatori della Direzione Sanità e Igiene al fine di poter sanificare gli ambienti. Il motivo di questo provvedimento è avere riscontrato una positività al Covid-19 da parte di un paziente proveniente dalla Lombardia al quale era stata fatta una lastra nei giorni scorsi. E' anche stata effettuata la sanificazione degli uffici della seconda Sezione nel Palazzo apostolico dove lavorano i funzionari e i monsignori addetti alle nunziature e all'estero. Sono anche stati effettuati tamponi precauzionali su alcuni funzionari. 

Papa sta meglio e segue meditazioni in videoconferenza. Il Vaticano pensa a misure anti-Coronavirus

«Rimane però in funzione il presidio di Pronto Soccorso. La Direzione Sanità e Igiene sta provvedendo ad informare le competenti autorità italiane e nel frattempo sono stati avviati i protocolli sanitari previsti» ha detto il portavoce vaticano Matteo Bruni.

Nel frattempo è stato introdotto un nuovo protocollo con stringenti disposizioni per contenere l'infezione da Covid-19. Il Vaticano ha chiesto a tutti i suoi abitanti di «sospendere riunioni ed eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità».

Tra le misure si chiede di «provvedere all'affissione nei luoghi di lavoro e all'ingresso dei servizi aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e di transito oltre che presso gli esercizi commerciali, delle norme per la prevenzione e diffusione dell'infezione emanate dalla Direzione di Sanità ed Igiene (DSI) in data 25 febbraio»; di «sospendere o attuare misure di limitazione degli accessi a tutte le attività svolte in ambienti chiusi e/o di dimensioni limitate che comportino una partecipazione di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro».

Stamattina è stato anche diffuso in Vaticano l'invito ai monsignori che non sono in ritiro spirituale ad Ariccia di non andare nell'aula Clementina a seguire la predica quaresimale di padre Marko Rupnik ma di restare a casa e seguirla sul sito Vatican.news via streaming.

Inizialmente la predica avrebbe dovuto tenersi nella cappella Redemptoris Mater ma essendo troppo ristretta si era pensato di spostarla alla Sala Clementina, in modo da distanziare le seggiole di almeno un metro. Una misura che, visto il contagio che rischia di diffondersi, è stata ritenuta non sufficiente. Da qui l'invito a seguire le meditazioni dal proprio computer di casa. 

A San Pietro è saltata anche la stazione quaresimale e la messa solenne che avrebbe dovuto portare in processione la santa reliquia della Veronica e terminare con una benedizione domani pomeriggio. Avrebbero dovuto partecipare diverse centinaia di fedeli, i canonici del Capitolo di San Pietro, diversi religiosi che si erano prenotati, vescovi e cardinali. A guidarla sarebbe stato il cardinale Comastri, arciprete della basilica. 

Infine, come ha anticipato Il Messaggero nella edizione cartacea odierna, si sta pensando a organizzare l'Angelus domenicale del Papa via streaming e in collegamento video, per evitare assembramenti in piazza san Pietro, anche se l'emiciclo berniniano è talmente ampio che potrebbe consentire ugualmente lo svolgimento della preghiera mariana. Domenica scorsa, per esempio, all'Angelus in piazza, non c'erano che poche centinaia di persone. Il problema, invece, bnenm più grave che è allo studio riguarda l'udienza generale del mercoledì, generalmente molto affollata e ben poco controllabile perchè la gente solitamente si accalca alle transenne a ondate e sarebbe di difficile contenimento. Al momento però non sono arrivate variazioni a riguardo. 

Intanto resta inspiegabilmente ancora valido l'appello di diverse ong a radunarsi massicciamente a San Pietro per domenica mattina, all'Angelus, per ringraziare Papa Francesco per le parole che ha pronunciato sui profughi  ammassati tra la frontiera greco-turca. Un appello al raduno è stato diffuso anche dall'Avvenire e dall'Osservatore Romano. L'appuntamento dei manifestanti è fissato a poco prima di mezzogiorno nei pressi della Sala Stampa vaticana, a via della Conciliazione. A firmare l'appello ci sono organismi come Amnesty, Amici di Padre Dall'Oglio, Caritas, Sant'Egidio, Centro Astalli, Federazione Stampa Missionaria. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA