Coronavirus: scuole, sport, convegni, musei: tutte le misure del decreto

Coronavirus: scuole, sport, convegni, musei: tutte le misure anti-contagio
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Giovedì 5 Marzo 2020, 01:48 - Ultimo aggiornamento: 10:44

Oltre alle misure per scuole e sport, il Dpcm contiene moltissime disposizioni destinate almeno per un po’ a cambiare la vita sociale degli italiani. Alcune norme sono obbligatorie, altre solo facoltative o espresse sotto forma di “calda raccomandazione”. Fra queste ultime quella che colpisce di più è la conferma dell’invito di uscire di casa solo per lo stretto indispensabile rivolto agli anziani e a chi soffre di malattie (cancro, diabete, etc.) che riducono la capacità dell’organismo di produrre anti-corpi.

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Per il resto si prevede uno stop tassativo a congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali per il personale sanitario e per il personale che garantisce i servizi pubblici essenziali. C’è anche il divieto di permanere nei pronto soccorso che come ormai dovrebbe essere noto sono fra i posti dove più facilmente si può essere contagiati. Limiti anche alle visite negli Hospice.

Nel Dpcm, tra le misure da applicare sull’intero territorio nazionale si prevede la sospensione delle manifestazioni svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, in luoghi che non consentono di tenere distanziate le persone. Questo significa che cinema, musei e palestre devono adeguarsi o contingentare gli ingressi.

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Convegni
Niente meeting ed eventi sociali pubblici o privati

Sono sospesi congressi, riunioni, meeting e eventi sociali. Tutte le iniziative pubbliche e private che prevedano l’utilizzo di personale sanitario, ma anche di forze dell’ordine o vigili urbani. Una stretta che tocca tutte le diverse sfumature e aree di interesse (politico-culturali) della società. Si tratta dunque di tutti gli eventi dove non si possono osservare le dovute precauzioni e sono previsti arrivi da tutta Italia. Già dieci giorni fa il Comune di Roma aveva sospeso i concorsi nazionali. 

Lo sport
Ok per palestre e piscine, ma solo con i controlli

Tutta l’attività dello sport di base in palestre, piscine e altri centri sportivi, invece, è «consentita esclusivamente nel rispetto delle raccomandazioni previste». Vale a dire mantenendo la distanza di un metro e usando tutte le precauzioni igienico sanitarie. Le associazioni e le società sportive, attraverso il proprio medico, dovranno comunque effettuare controlli idonei all’ingresso dei locali per, si legge nel documento del governo, «contenere l’emergenza Coronavirus».

Lo svago
Musei aperti A teatro un metro tra le poltrone

Stop alle discoteche. Per cinema e teatri non c’è una vera chiusura purché sia consentito il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale «di almeno un metro». Dunque si tratta, semmai, si sedersi distanziati di almeno una poltrona rispetto al vicino. Non rientrano tra le chiusure nemmeno i musei che dunque saranno aperti seppur con ingressi contingentati per rispettare le norme di sicurezza e con controlli all’entrata.

Le cliniche
Nei pronto soccorso sale d’attesa libere, limiti alle visite

trette anche nelle strutture sanitarie. Per gli accompagnatori dei pazienti è vietato rimanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario. E ancora: uno stop arriva anche per l’accesso di parenti e visitatori a cliniche, residenze sanitarie assistite e residenziali per anziani, autosufficienti e non. L’ingresso dei parenti è limitato ai soli casi indicati dalla direzione della struttura.

Anziani
Si raccomanda di uscire di casa solo se necessario

Fra le misure di prevenzione valide su tutto il territorio nazionale, il Dpcm contiene una «espresa raccomandazione a tutte le persone anziane» a uscire di casa sol se indispensabile e soprattutto a non frequentare luoghi affollati. La stessa raccomandazione è rivolta a chi è interessato da malattie serie che riducono le capacità del sistema immunitario. Tutti sono invitati a mantenere sempre la distanza di almeno un metro da altre persone.

Inps
Sì ai certificati per chi va in quarantena

Le persone non affette dal virus ma che per motivi prudenziali sono sottoposte a quarantena stabilita dagli operatori sanitari non perdono il lavoro. Per loro è prevista l’emissione di un certicato che sarà indirizzato all’Inps, al datore di lavoro al medico di base o, se del caso al pediatra, in cui si dichiara la data di inizio e di fine della quarantena. Il Dpcm è molto dettagliato sulle procedure che gli operatori sanitari devono attuare e sulle disposizioni che devono impartire quando si imbattono in questi casi.

Bus e treni
Sanificazione per tutti i mezzi e i vagoni

Il governo ha disposto per tutte le società di trasporto di ogni tipo di avviare un piano di sanificazione straordinaria dei mezzi siano essi autobus, vagoni ferroviari, aerei. Le norme prevedono che in tutte le occasioni nelle quali si creano assembramenti occorre adottare misure che distanzino le persone. Questo varrà anche per i concorsi pubblici che non sono sospesi solo se possono essere svolti in ambienti che assicurano il rispetto della distanza di un metro fra le persone.

Frontiere
Chi torna da aree a rischio deve dirlo alla sua Asl

A sia tornato in Italia da Paesi a forte diffusione del Covid 19 (Cina, Corea del Sud, Iran) oppure sia passato anche solo per poche ore in uno degli 11 Comuni del lodigiano e del padovano posti in isolamento deve comunicarlo alla sua Asl di residenza nonché al proprio medico di base oppure al pediatra. saranno poi i servizi sanitari pubblici a stabilire cosa fare. caso per caso, e solo se ritenuto necessario, sarà avviata la sorveglianza sanitaria e l’isolamento.

 

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