Il rame, spiega il Crea, ha un'attività antibatterica e le reti realizzate con questa lega sono in grado eliminare la colonizzazione di organismi incrostanti; questo riduce e facilita le operazioni di manutenzione, aumenta l'ossigenazione dell'acqua all'interno della gabbia, migliorando il benessere dei pesci. Essendo inoltre un materiale resistente riduce il rischio di danni alle maglie. Si tratta di uno dei pochi materiali che possono essere riciclati, aggiunge il Crea, mantenendo costanti le loro caratteristiche fisiche e tecnologiche. Le aziende quindi non saranno costrette a sostituire e smaltire le reti ogni due anni come avviene per quelle in nylon.
Quanto ai costi sono più elevati di circa 3 volte rispetto alle reti in nylon, ma è proprio attraverso l'esperienza concreta del dispositivo sperimentale, il primo realizzato in Italia, che il Crea con il Mipaaf intendono far toccare con mano agli operatori del settore i vantaggi di un investimento che in altre zone del mondo, come il sud America e i paesi scandinavi, ha già preso piede. Le gabbie saranno dotate di sonde per il monitoraggio in continuo dei parametri chimico-fisici dell'acqua, in modo da avere sotto controllo le condizioni in cui i pesci vengono allevati. Le condizioni meteo-marine dell'area saranno controllate attraverso l'elaborazione di dati satellitari.
Attraverso una semplice app l'allevatore potrà avere un controllo costante ed immediato e prevenire eventi avversi che potrebbero determinare danni alla struttura e ai pesci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA