Trump e i talebani: firmato il patto che porta alla pace dopo 19 anni di guerra

Trump e i talebani: firmato il patto che porta alla pace dopo 19 anni di guerra
di Anna Guaita
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Sabato 29 Febbraio 2020, 22:47 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 07:58
NEW YORK – Diciannove anni e quattro mesi dopo i primi bombardamenti, la guerra afghana sembra avviata a conclusione. Gli Stati Uniti hanno firmato con i talebani un patto che dovrebbe portare a un’immediata riduzione delle truppe occidentali e alla loro completa uscita dal Paese entro l’aprile dell’anno prossimo. Donald Trump ha salutato la firma dell’accordo come «un passo importante verso una pace duratura e in nuovo Afganistan libero da al Qaeda, dall’Isis e da ogni altro gruppo terrorsta che voglia farci male». Il presidente ha anche annunciato che presto intende incontrarsi di persona con i leader degli «studenti del Corano».
 
Quando gli Stati Uniti attaccarono l’Afghanistan con l’aiuto delle truppe Nato, nell’ottobre del 2001, intendevano punire i terroristi di Al Qaeda che avevano condotto l’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono, causando oltre 3 mila morti. Il leader terrorista Osama Bin laden e i suoi seguaci erano ospiti del regime dei talebani in Afghanistan, e i talebani si erano rifiutati di consegnarli alla giustizia americana.
 
Nella guerra sono morti decine di migliaia di civili afghani, oltre a 3500 soldati, 53 dei quali italiani. L’Italia ha anche pagato un prezzo di sangue con oltre 650 feriti.
 
Il patto per la pace è stato firmato a Doha, dove per quasi un anno avevano negoziato l'inviato di Trump, Zalmay Khalilzad, e il capo della delegazione politica dei talebani, Mullah Abdul Ghani Baradar. Erano presenti il segretario di Stato Mike Pompeo e il ministro della Difesa Mark Esper. I due hanno ammonito che l’accordo ​«potrebbe essere immediatamente cancellato​» se nei mesi a venire i talebani non mantenessero gli impegni presi con la firma.
 
Gli ​«studenti del Corano​» si sono impegnati a non dar più asilo a gruppi terroristici, a non favorire l’organizzazione di attentati e a sedersi entro il 10 marzo a un tavolo di negoziati con il governo d Kabul. Non si sono impegnati a rispettare i diritti delle donne, che durante il loro regime erano trattate alla stregua di animali, non avevano il diritto di studiare o lavorare e neanche potevano uscire di casa se non accompagnate da un familiare di sesso maschile. Le donne che disobbedivano potevano essere frustate, e nel caso di violazioni considerate più gravi potevano essere condannate a morte per lapidazione. 
 
Negli anni dell’occupazione Usa e Nato, la condizione delle donne è migliorata. Ci sono oggi in Afghanistan molte donne che lavorano e varie donne in politica. Ma i talebani per ora si sono solo limitati a promettere che saranno meno severi nel trattare la popolazione femminile. Il 12 per cento del territorio afghano è di nuovo sotto il loro controllo. Il governo di Kabul controlla il 54%, e il resto è conteso fra le due parti. Nel Paese sono presenti 13 mila soldati americani e 17 mila di altri Paesi, inclusi 800 italiani.


 
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