Violenza, la campagna di WeWorld per aiutare le donne e i loro bambini

Violenza, la campagna di WeWorld per aiutare le donne e i loro bambini
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Sabato 29 Febbraio 2020, 18:51

Un sms per aiutare le donne vittime di violenza e i loro figli.  WeWorld, organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 29 Paesi del Mondo, compresa l’Italia, lancia, in occasione dell’8 marzo, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #maipiùinvisibili dedicata alle vittime di violenza in Italia e nel mondo. «Con questa campagna vogliamo restituire voce e visibilità alle tante donne oggi “invisibili. Invisibili perché talmente stremate dalla violenza e dalla violazione dei loro diritti, da augurarsi di scomparire, di non essere viste, non esistere per non subire più. Invisibili anche per la società che le circonda, che per non vedere si volta dall’altra parte. La violenza sulle donne è un problema che ci riguarda tutti e tutte, ma ognuno di noi può scegliere se voltarsi dall’altra parte o prendere posizione. Oggi con un sms possiamo fare un piccolo gesto concreto per fermarla», spiega Marco Chiesara, presidente di WeWorld.

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Dall’1 al 15 marzo è possibile sostenere la campagna di WeWorld donando 2 euro con sms al numero solidale 45597 dai cellulari personali o 5 e 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa. Testimonial della campagna saranno  personaggi celebri del cinema, dello spettacolo e della televisione italiana: Rossella Brescia, Christiane Filangeri, Rocio Munoz Morales, Francesco Mandelli, Giulia Elettra Gorietti Riky Memphis, Francesca Senette e Federico Russo. I fondi raccolti con #maipiùinvisibili serviranno per sostenere il programma nazionale di WeWorld contro la violenza sulle donne. Tra le iniziative, il presidio antiviolenza SOStegno Donna all’interno del pronto soccorso di un ospedale di Roma – aperto h24 ore, sette giorni su sette per accogliere e proteggere le donne vittime di violenza e, se necessario, anche i loro figli-  e gli Spazi Donna WeWorld presenti a Napoli (Scampia) a Milano (Giambellino) e Roma (San Basilio), nati con l’obiettivo di far emergere il sommerso in quartieri difficili dove molto spesso la violenza sulle donne è talmente diffusa da essere giustificata e spesso nemmeno percepita persino dalle donne che la subiscono. 

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