Coronavirus, 1.128 casi: 29 morti, 50 guariti. In Lombardia altre 6 vittime, 2 in Emilia

Coronavirus, 1.128 casi: 29 morti, 50 guariti. In Lombardia altre 6 vittime, 2 in Emilia
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Sabato 29 Febbraio 2020, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 09:08

Coronavirus, sono 1.049 le persone che ad oggi risultano positive al virus. A queste si aggiungono 29 persone decedute e 50 guariti in tutta Italia, per un totale di 1.128 casi. Oggi sono state registrate altre 8 vittime: sei in Lombardia e due in Emilia Romagna. Complessivamente, dall'inizio dell'emergenza sono stati dunque 1.128 i contagiati. È il bilancio fornito dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli«Le persone ricoverate sono il 38%» delle persone malate «e il 10% in terapia intensiva», dice il Commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli, parlando alla Protezione civile. Il 52% degli ammalati di Coronavirus sono in isolamento domiciliare.

«I casi che oggi individuiamo e segnaliamo sono casi che hanno contratto infezioni prima che adottassimo queste misure». Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, in conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza 
coronavirus.

Primo positivo in Friuli Venezia Giulia: caso a Gorizia. La Regione Friuli Venezia Giulia informa che, a seguito degli approfondimenti clinici effettuati su un sospetto caso di 
coronavirus a Gorizia, la persona è risultata positiva a entrambi i tamponi faringei previsti dal protocollo. Si tratta del primo caso in Friuli Venezia Giulia. La persona non è grave ed è in isolamento. Sono stati inviati all'Istituto Superiore di Sanità per la conferma dell'esito, mentre il paziente è stato preso in carico dal Servizio Sanitario Regionale ed è stato posto in quarantena.

I dati del contagio regione per regione. Rispetto a ieri, quando si contavano 21 morti, sono otto le persone che si aggiungono alla lista dei deceduti per il 
coronavirus, secondo quanto comunicato dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Riguardo ai contagiati, nello specifico, in Lombardia ci sono 552 positivi, 40 dimessi e 23 deceduti, per un totale di 5.723 tamponi eseguiti. In Veneto 189 positivi, due deceduti e 8.659 tamponi. In Emilia Romagna 213 positivi, quattro deceduti e 1.550 tamponi. In Piemonte undici positivi e 308 tamponi. In Liguria 38 positivi, quattro dimessi e 121 tamponi. Marche: undici positivi e 68 tamponi. In Toscana dieci positivi, un dimesso e 531 tamponi. In Sicilia, 2 positivi e 2 dimessi e sei tamponi. Nel Lazio tre positivi, 679 tamponi. Campania: 13 positivi e 373 tamponi. In Puglia tre positivi e 252 tamponi. A Bolzano un positivo e 16 tamponi. In Abruzzo due positivi e 43 tamponi. In Calabria un positivo e 27 tamponi. In Sardegna nessun positivo e un solo tampone. In Umbria nessun positivo, 31 tamponi. In tutte le altre regioni non si segnalano contagiati.

Chiesta l'assunzione di medici e infermieri pensionati. «Stiamo interloquendo con il governo per inserire la possibilità di assunzione di pensionati, sia medici che infermieri. Abbiamo bisogno di personale specializzato». Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.


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Via le 'zone gialle' e individuazione di singole città da equiparare o meno allo status delle tre regioni più colpite dal virus, con le stesse restrizioni. È uno dei provvedimenti contenuti nella bozza del Dpcm che il comitato tecnico-scientifico sta valutando ai fini della stesura definitiva dello stesso decreto. A quanto si apprende, alcune aree come quelle di Pesaro-Urbino e Savona - su richiesta dei rispettivi governatori - , potrebbero far parte dell'elenco di queste città da equiparare alle regioni cluster.

E poi scuole chiuse, più esattamente sospese, ancora per una settimana in Lombardia e in Emilia Romagna
«Da parte del governo c'è «sostanziale adesione alle nostre richieste»: così ha detto al TgR Lombardia l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera mentre è in corso la videoconferenza con il governo. Ci sono alcuni approfondimenti da fare ma per quanto riguarda le scuole «sarà prorogata per un'altra settimana» la sospensione».

Scuole, nidi e università in Emilia Romagna restano chiusi anche la prossima settimana. Lo conferma su Facebook il governatore, Stefano Bonaccini.



Veneto, Zaia: «Scuole chiuse, attesa per chiese e musei». «Restano sospese le attività delle scuole per una settimana. Il che vuole dire che potrà andarci il personale ma non i ragazzi». Lo ha confermato il governatore Luca Zaia, al termine della videoconferenza con il governo. Qui in Protezione civile, ha fatto sapere Zaia, «abbiamo avuto una discussione di ore da questa mattina. Quello che posso dirvi è che la grande preoccupazione dei clinici e degli esperti per il rischio contagi va soprattutto sulle scuole e luoghi di culto». Al governo, «abbiamo chiesto che si possa dare un respiro almeno per i fedeli».

Scuole chiuse in alcuni Comuni sanniti. I sindaci dei sei Comuni della provincia di Benevento - tra cui Guardia Sanframondi dove risiede il giovane militare risultato positivo al test del coronavirus - hanno adottato tutti la medesima ordinanza con cui si impone la chiusura delle scuole, di ogni ordine e grado, fino al prossimo 7 marzo, oltre ad imporre una serie di limitazioni alle attività commerciali, ricreative e sportive. È quanto emerso al termine della riunione in prefettura, convocata dal prefetto di Benevento Antonio Cappetta. Una nuova riunione dei sei sindaci della Valle Telesina (oltre Guardia Sanframondi, Castelvenere, Telese, San Lupo, San Lorenzo Maggiore e San Salvatore Telesino) - secondo quanto si apprende - si terrà martedì sempre in prefettura e sarà allargata ad altri comuni del comprensorio telesino, ai vertici della Asl di Benevento e delle forze dell'ordine.

Piemonte, scuole aperte da mercoledì. Scuole riaperte agli studenti in Piemonte da mercoledì prossimo. Lunedì e martedì gli edifici saranno invece aperti al solo personale scolastico. Lo annuncia il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio oggi al centro della Protezione Civile al termine di un tavolo sull'emergenza coronavirus in video collegamento con il governo. «D'accordo con l'ufficio scolastico regionale - spiega - abbiamo sottoscritto un protocollo in cui abbiamo concordato un'igienizzazione straordinaria - aggiunge -. Si tratta di due giorni in più che ci consentono anche di tenere sotto controllo l'evoluzione della situazione».

Pediatri:
«Scuole chiuse saggia decisione». «In Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna al momento è in cura il 93% di tutti gli 821 positivi al nuovo Coronavirus in Italia. Riteniamo pertanto saggia la decisione del Governo, inserita nel nuovo decreto sull'epidemia, di prorogare la chiusura delle scuole in queste Regioni per altri 8 giorni. Abbiamo bisogno di tempo per contenere il contagio, evitare il caos negli studi pediatrici e nei pronto soccorso e occuparci di chi ha bisogno di cure». Così Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri.

«Va evidenziato - prosegue Biasci - che il ritorno in classe determinerebbe anche un ulteriore fattore di possibile diffusione del virus favorito dall'utilizzo affollato di mezzi pubblici, nelle ore di punta di ingresso e uscita dalle lezioni e la frequentazione di luoghi di aggregazione». «Ci auguriamo - sottolinea - che questo tempo che abbiamo in più, prima della riapertura delle scuole, sia utile per correggere la norma contenuta nel DPCM del 25 febbraio che prevede il certificato medico obbligatorio per tutti, per le assenze superiori a 5 giorni. Ci confortano le parole del Commissario Straordinario Borrelli che ha parlato di un provvedimento univoco per tutte le regioni. Segnaliamo però che nelle Regioni in cui le scuole riapriranno, ovvero Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Marche, l'obbligo del certificato, che allo stato attuale delle conoscenze ha solo la funzione di certificare l'assenza dei sintomi e non quella dello stato di portatore di nCoV19, resta in vigore. Così si mettono in grande difficoltà i medici di cure primarie e le famiglie, con il rischio di affollare gli studi e in questo modo favorire il contatto dei sani e con i malati, come è accaduto ieri in alcuni studi pediatrici del Veneto dove si sono recati all'ultimo momento molti genitori alla notizia della possibile riapertura delle scuole e del ripristino dell'obbligo del certificato». «Ribadiamo - conclude Biasci - che occorre attenzione all'ambito della medicina del territorio sottoposta, nella gestione di questa epidemia, a incredibili pressioni, con strumenti spesso insufficienti. Auspichiamo un maggiore coordinamento regionale che permetta a tutti i pediatri di famiglia e ai medici di medicina generale di poter contare in tempi stretti sui necessari dispositivi di protezione individuale. Se si ammalano i medici delle cure primarie rischia di collassare l'intero sistema».


Liguria riapre le scuole, non a Savona. Lunedì riapriranno le scuole in Liguria ad eccezione della Provincia di Savona. Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «La Provincia di Savona vedrà applicate ancora le limitazioni valide oggi per tutta la Liguria, con le scuole chiuse, mentre le altre province della Liguria torneranno ad essere assimilate alle aree simili del resto del Paese, senza limitazioni» ha spiegato il governatore della Liguria.


Nella riunione tra il premier Giuseppe Conte e i ministri nella sede della protezione Civile, infatti, è al vaglio un nuovo decreto del presidente del Consiglio sull'emergenza
coronavirus e la decisione dell'esecutivo sull'eventuale chiusura delle scuole nelle Regioni più colpite dall'emergenza coronavirus. Nuovi contatti sono previsti con i presidenti di Regione.

Conte:
«Adotteremo misure di prudenza che si distingueranno dalle altre». «In questo momento è riunito il comitato tecnico, non mi fare anticipare nulla ma per quanto riguarda le regioni interessate adotteremo misure di prudenza che si distingueranno dalle altre». Lo afferma il premier Giuseppe Conte lasciando la sede della protezione Civile a chi gli chiede se saranno chiuse le scuole.

«Abbiamo adesso concluso la riunione, domani mattina pubblicheremo il nuovo Dpcm in pieno raccordo con le valutazioni dei governatori. C'è un clima di grande collaborazione», dice il premier Giuseppe Conte uscendo dalla Protezione Civile.


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Sono tre in totale i positivi al Coronavirus a Fiumicino. La conferma arriva dai test dello Spallanzani. Oltre alla donna di 38 anni che aveva viaggiato in provincia di Bergamo, sono risultati contagiati anche uno dei due figli e il marito. Lo ha annunciato il bollettino ufficiale dello Spallanzani letto dal direttore sanitario Francesco Vaia.

«Ad oggi sono 40 i contatti» della donna di Fiumicino contagiata da coronavirus e ricoverata all'ospedale Spallanzani di Roma «posti sotto sorveglianza sanitaria domiciliare», mentre «per una insegnante si è deciso, in via precauzionale, il ricovero presso l'istituto Spallanzani per problematiche croniche pneumologiche». Lo rende noto l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D'Amato, aggiungendo che «si sta completando l'indagine epidemiologica sui contatti stretti, grazie alla preziosa collaborazione degli organi della scuola» della cittadina laziale. Le persone sotto sorveglianza «dovranno seguire le modalità previste dai protocolli operativi della quarantena presso il loro domicilio sotto il controllo della Asl Roma 3». «Tutto si sta svolgendo regolarmente e con la massima collaborazione. Prezioso è anche il lavoro che sta svolgendo il numero verde 800.118.800 a cui risponde personale medico che sta fornendo tutte le informazioni circa il Covid-19. Desidero rivolgere un ringraziamento a tutti i nostri operatori che stanno lavorando con professionalità e senza sosta», conclude l'assessore.

Tampone su turista lombarda morta in vacanza in Liguria. Un tampone per accertare un eventuale contagio da coronavirus sarà eseguito su una donna di 88 anni morta la scorsa notte per cause naturali in un albergo di Laigueglia (Savona). Si tratta di una turista lombarda originaria di un paese della zona rossa in vacanza da diversi giorni in Liguria con altre tre persone. Domani avrebbe dovuto fare ritorno a casa. Al momento non esistono evidenze di una correlazione con il virus ha spiegato l'amministrazione comunale di Laigueglia.

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Prima vittima negli Stati Uniti: vicino a Seattle, nello stato di Washington. Una persona nella contea di King, vicino a Seattle, nello stato di Washington, è la prima vittima in Usa del coronavirus. Lo scrive il New York Times.
Il presidente Donald Trump fa sapere che la prima vittima nel territorio statunitense è una donna 50enne del personal medico.


Onu:
«Limitare prossimi viaggi nella sede di new York». Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha raccomandato a ministri e diplomatici dei paesi membri di non viaggiare per partecipare al Palazzo di Vetro alla Commissione sullo status delle donne, in programma nelle prossime settimane, a causa dell'epidemia di coronavirus. «Le prossime riunioni intergovernative al quartier generale e altrove saranno valutate caso per caso, tenendo conto delle specificità e delle circostanze in evoluzione», spiega il suo portavoce Stephane Dujarric. Gli stati membri si incontreranno lunedì per discutere la questione.

Per la Commissione sullo status delle donne, ha proseguito Dujarric, «vista la situazione in rapida evoluzione e la necessità di bilanciare il lavoro delle Nazioni Unite con le preoccupazioni in materia di salute pubblica, Guterres ha suggerito di tenere una riunione ridotta, limitando la partecipazione alle rappresentanze con sede a New York, che consentirebbe comunque alla commissione di adottare decisioni e attuare il proprio mandato».

Primo caso in Irlanda
Primo caso di Coronavirus in Irlanda. Il paziente risultato positivo sta ricevendo adeguate cure mediche. L'uomo era rientrato da un viaggio nel Nord Italia.


Donna recidiva all'infezione in Corea del Sud. La Corea del Sud ha registrato il primo caso di recidiva al coronavirus, nel mezzo dei timori sul rapido aumento dei contagi. Si tratta di una donna di 73 anni dimessa dall'ospedale il 22 febbraio a guarigione confermata e poi risultata positiva venerdì scorso, per la seconda volta, al test sul Covid-19. Lo ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention. Un altro caso di possibile recidiva era stato registrato l'altro ieri in Giappone.

Salgono anche oggi i casi di pazienti positivi al Corononavirus in Veneto. Sono adesso 191 - riferisce la Regione Veneto - le persone che risultano contagiate, 40 in più rispetto al dato di ieri pomeriggio (151). Di queste, 109 sono pazienti asintomatici, 35 quelli attualmente ricoverati, e 11 i malati in terapia intensiva. Sei sono i pazienti dimessi dagli ospedali e posti in isolamento fiduciario. Il cluster che ha registrato il maggior aumento, 13 casi, è Treviso.

Zaia:
«Chiesta l'apertura della zona rossa di Vo', ma non ci capiamo». «Io ho chiesto che la zona rossa di Vo' Euganeo possa essere riaperta, visto che sembra passato il periodo canonico dell'incubazione. Su questo fronte non ci capiamo. Non ne faccio una polemica, il parere della comunità scientifica va rispettata, hanno grosse perplessità sul fatto che ci siano 77 contagiati e vogliano protrarre la chiusura dell'area rossa per altri sette giorni». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia.



Maestra contagiata, quattro bimbi positivi in Germania. Almeno quattro bambini che frequentavano l'asilo dove insegna la maestra tedesca contagiata dal coronavirus nei giorni scorsi, sono risultati positivi ai test. Lo scrive la Dpa. I bambini, che frequentano la struttura nel land del Nordreno-Vestafalia, in Germania, sarebbero in buone condizioni.

Sono tre i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati tra ieri sera e stamani in Toscana. Tutti sono in attesa di validazione da parte dell'Istituto superiore di sanità, ma per loro sono scattate le misure di prevenzione. Lo rende noto la Regione Toscana. Due casi riguardano persone entrambe in isolamento domiciliare in provincia di Massa Carrara ed entrambe con legami con Codogno. Il terzo nuovo caso è di una giovane fiorentina che quattro giorni fa si è recata a Milano: ora è ricoverata a malattie infettive in isolamento.

Nel primo caso si tratta di un settantenne di Albiano Magra (Aulla, Lunigiana), un musicista che si è recato per un concerto a Codogno. Dopo il suo rientro si è messo in autoisolamento domiciliare dove si trova tutt'ora. Il tampone effettuato su di lui è positivo. Al momento accusa uno stato febbrile, ma le sue condizioni sono buone. Il secondo nuovo caso si è registrato a Carrara. Si tratta di una 65enne di Codogno arrivata nella città apuana dove possiede una seconda casa. La signora, giunta in auto, è sempre rimasta all'interno del proprio domicilio carrarino. Al momento ha tosse e un leggero stato febbrile, ma ieri sera il suo tampone è risultato positivo.

È scattata la profilassi prevista, ma in questo caso, non avendo avuto ulteriori contatti con altri, non è necessario ampliare il raggio degli accertamenti.

Il terzo nuovo caso è quello di una giovane fiorentina che quattro giorni fa si è recata a Milano. Al rientro il suo tampone è risultato positivo. Attualmente è ricoverata nel reparto malattie infettive del presidio fiorentino di Ponte a Niccheri, dove verrà sottoposta ad alcuni esami e ad una radiografia. Nel frattempo è scattata l'indagine epidemiologica tesa ad individuare i contatti che ha avuto in questi giorni.

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La Lega calcio di Serie A ha appena ufficializzato il rinvio di Juve-Inter e delle altre quattro partite di questo fine settimana previste a porte chiuse, anticipato dall'ANSA. Le altre quattro gare sono Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Udinese-Fiorentina. La finale di Coppa Italia, inizialmente in calendario il 13 maggio, si giocherà il 20.

Stop ai viaggi per il nord Italia. Anche la Commissione Ue prende misure per lo staff che ha visitato l'Italia. Chi negli ultimi 15 giorni è stato nella zona rossa, cioè nei focolai della Lombardia, deve lavorare da casa fino a nuovo ordine. Chi ci è solo passato, deve contattare i servizi medici della Commissione o lavorare da casa per due settimane. Chi ha missioni nella zona gialla, deve rinviarle. Dopo Parlamento e Commissione Ue, anche il Comitato europeo delle regioni (CdR) e il Comitato economico e sociale (Cese) prendono provvedimenti per limitare la diffusione del coronavirus. Oltre a quelle verso Cina, Hong Kong, Macao, Singapore e Corea del Sud, sono state cancellate «fino a nuove disposizioni» tutte le missioni «non essenziali» verso le regioni italiane più colpite: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.
 


Lo si legge in una mail inviata al personale delle due istituzioni comunitarie, in cui si specifica che vanno evitate anche le trasferte con destinazione finale diversa, ma che prevedono un passaggio dalle zone menzionate. Prima di tornare al lavoro, chi ha viaggiato di recente in una delle regioni più colpite deve invece contattare immediatamente il proprio medico per tracciare con lui le tappe toccate durante la trasferta e decidere eventuali misure precauzionali. La quarantena di 14 giorni è imposta solamente per chi presenta sintomi respiratori e febbre. Allo stato attuale, alle persone in salute non è raccomandato di portare mascherine.

Vicenza, quattro casi positivi in buona salute. «Ad ora non abbiamo ancora l'ufficialità sulla riapertura delle scuole, nè su altre decisioni restrittive oltre l'1 marzo - afferma il sindaco del Comune di Vicenza Francesco Rucco a proposito dell'emergenza Coronavirus -. Siamo in attesa di notizie certe da parte del governo. Non appena saremo a conoscenza di atti ufficiali li diffonderemo attraverso comunicati sul sito e sui social istituzionali». Secondo quanto riportato dal bollettino di aggiornamento COVID-19 emanato dall'Ulss 8 alle ore 11, i casi positivi ad oggi sono quattro. È stato individuato un ulteriore caso, relativo a un vicentino che lavora fuori provincia. Le quattro persone sono in isolamento domiciliare, in buone condizioni di salute, seguiti dai servizi aziendali. I casi sono correlati ai cluster già noti, non ci sono nuovi focolai nel territorio. I tamponi eseguiti sono 161, quelli negativi: 152 e in attesa 5. I tamponi eseguiti nella giornata del 28.02.2020 sono 5. Nessuno è stato ricoverato.

Per contribuire a contenere il diffondersi del virus, i cittadini sono invitati ad adottare i comportamenti noti da giorni, tra cui lavarsi di frequente le mani con soluzioni idroalcoliche, evitare il contatto con persone ammalate di infezioni respiratorie acute, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce, pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol, non prendere farmaci antivirali né antibiotici se non prescritti dal medico, usare la mascherina solo se ammalati o in assistenza a malati. L'Ulss invita, nel caso di situazione sospetta, a contattare telefonicamente il proprio medico di base. Se necessario, l'utente verrà invitato a contattare il numero verde 800 277 067 dove gli operatori inquadreranno la situazione specifica e proseguiranno al percorso più appropriato. Il ministero della Salute, inoltre, ricorda che i prodotti realizzati o provenienti dalla Cina non sono pericolosi e che gli animali da compagnia non diffondono il Coronavirus.


Ordinanza Regione Toscana: ospedale solo per i casi più gravi. Ospedale come risorsa estrema, per i casi più gravi e test, come da disposizioni nazionali, solo per i sospetti, ovvero coloro che o provengono da una delle zone rosse o hanno avuto un contatto stretto con persone portatrici di virus e presentano sintomatologia febbrile e/o respiratoria in atto. Questi le due prescrizioni 'capisaldo' dell'ordinanza quadro emessa dal presidente della Toscana Enrico Rossi, per disciplinare quanto è stato disposto finora nella regione in materia di prevenzione e gestione dell'emergenza da Covid-19. Il testo, si specifica, «è stato redatto seguendo le linee dettate dal ministero della Salute».

Nell'ordinanza si spiega inoltre che chi manifesta sintomi come febbre, tosse o altri sintomi influenzali deve «rivolgersi sempre al proprio medico di famiglia, privilegiando il contatto telefonico» da casa; se si proviene da una zona rossa si deve chiama il numero verde dedicato o i numeri delle Asl che indicheranno il percorso più adatto; i casi positivi saranno sempre identificati con ordinanza del sindaco del comune di residenza, quale autorità sanitaria; sulla base delle indicazioni delle Aziende sanitarie locali, sarà sempre il sindaco a emanare le eventuali ordinanze riguardanti la persona contagiata e le sue relazioni: tra gli allegati dell'ordinanza ci sono anche i modelli per la quarantena e per l'isolamento fiduciario.

L'ordinanza elenca e ricorda inoltre la serie di buone pratiche su igiene e sanità pubbliche che sono tenuti a attuare i sindaci, come l'affissione delle informazioni in scuole, università, negli uffici della Pa o anche, insieme alle associazioni di categoria, negli esercizi commerciali. Le aziende di trasporto pubblico, da parte loro, devono adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi. L'ordinanza ricorda infine lo stop alle gite scolastiche fino al 15 marzo.


Carta famiglia in aree del contagio. Per l'anno 2020, tutte le famiglie con almeno un figlio a carico fino ai 26 anni d'età e residenti nei territori regionali interessati dal contagio saranno destinatarie della Carta della famiglia, che sarà disponibile nei prossimi giorni. È una delle misure approvate dal Consiglio dei ministri di ieri sera su proposta della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. «Con questa azione il Governo intende agevolare tutte le famiglie che risiedono nella zona emergenziale derogando ai requisiti previsti per l'accesso alla Carta, riconosciuto dalla legge alle famiglie numerose con a carico almeno tre figli d'età fino ai 26 anni. La misura approvata comporta oneri per il 2020 che sono coperti a valere sul fondo per le politiche della famiglia e verrà introdotta e coordinata con le altre misure del decreto legge recante misure di sostegno per le famiglie, lavoratori e imprese a causa dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», spiega Bonetti.

Francia, 16 nuovi casi, totale sale a 73. Il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha annunciato 16 nuovi casi di contagio in Francia. Il totale, da fine gennaio, sale a 73 casi di Coronavirus. Véran ha annunciato anche l'annullamento dell'ultima giornata del Salone dell'Agricoltura, in programma domani a Parigi.

Google limita i viaggi nel nord Italia. Un dipendente della sede di Google a Zurigo è risultato positivo al coronavirus. Lo ha confermato una portavoce della società tecnologica, precisando che è stato deciso di limitare i viaggi dei dipendenti in Italia, Giappone, Iran e Corea del Sud. Gli uffici di Google a Zurigo rimangono aperti, ha detto ancora il portavoce parlando alla Cnbc. «Abbiamo preso e continueremo a prendere tutte le necessarie precauzioni - ha aggiunto - seguendo il consiglio delle autorità sanitarie e considerando priorità la salute e la sicurezza di tutti».

A Borgonovo Valtidone, paese sulle colline del Piacentino, tutti i circa 30 dipendenti del Comune sono stati messi in quarantena per una settimana. È quanto riporta il quotidiano 'La Libertà' secondo cui il provvedimento è stato ufficializzato ieri pomeriggio. L'Ausl della città emiliana, viene spiegato, ha disposto la misura dopo che, nei giorni scorsi, il sindaco, Pietro Mazzocchi e il suo vice, Domenico Mazzocchi, sono risultati positivi al coronavirus. In questo modo, fino a lunedì 9 marzo nessuno dei dipendenti comunali potrà presentarsi al lavoro e, spiega ancora il quotidiano, anche le altre due componenti della giunta, Giulia Monteleone e Isabella Gerbi sono in quarantena.

De Luca, in Campania 13 casi positivi. «Sono 13 i casi positivi al coronavirus in Campania, non tutti ancora accertati dall'Istituto superiore di Sanità». A dare i numeri aggiornati è il presidente della Regione, Vincenzo de Luca, in conferenza stampa trasmessa su Facebook. Quanto alla distribuzione, ha spiegato, «ci sono 9 casi a Napoli, 2 a Caserta, uno a Salerno, uno a Benevento».

Le autorità del Qatar hanno annunciato il primo caso accertato di contagio da coronavirus. Lo ha riferito il ministero della salute dell'emirato, secondo quanto riporta l'agenzia locale Qna. Il paziente è un 36enne qatarino che di recente era stato rimpatriato dall'Iran con un volo organizzato dal governo e messo in quarantena con gli altri connazionali. L'uomo è in condizioni stabili.

È salito a 3.150 il numero delle persone contagiate in Corea del Sud dal nuovo coronavirus, dopo gli 813 nuovi casi registrati oggi dalle autorità. Si tratta del più alto numero di positivi al Covid-19 dopo la Cina, mentre le vittime sono 17. In Corea del Sud è stato anche registrato il primo caso di recidiva: secondo l'agenzia di stampa Yonhap, si tratta di una donna 70enne dichiarata positiva dopo essere guarita una prima volta.

 
 

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