Coronavirus, a Roma guariti in un mese i primi contagiati d'Italia: «Merito dello Spallanzani»

Coronavirus, a Roma guariti in un mese i primi contagiati d'Italia: «Merito dello Spallanzani»
di Cristiana Mangani
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Giovedì 27 Febbraio 2020, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 14:08

ROMA Fa ok con il dito e sorride a tutta bocca. E del resto, da una situazione che sembrava disperata si ritrova negativo al virus e pronto a lasciare l'ospedale. Quell'ospedale e quei medici che il turista cinese, primo contagiato da Covid-19 in Italia, non fa che ringraziare. «Voglio dire grazie alla sanità italiana e grazie allo Spallanzani. Siamo riconoscenti per quanto hanno fatto», ripete a chi si è occupato di seguire il suo caso. A poco meno di un mese da quando lui e la moglie vennero soccorsi nell'albergo dove alloggiavano al centro di Roma, dopo un periodo di grande preoccupazione, ieri, è stato dato l'annuncio della sua guarigione, e anche di quella della moglie. Risultata negativa al test, ha lasciato la terapia intensiva per essere trasferita in reparto. Ringraziamenti al nostro paese anche da parte della Cina che ha deciso di donarci mascherine e altri dispositivi per contrastare la diffusione della malattia.

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Prima di loro era tornato a casa dalla Cecchignola il ricercatore che era stato a Wuhan. Aveva manifestato sintomi leggeri della malattia, una congiuntivite che lo ha bloccato per due settimane allo Spallanzani. Le sue condizioni di salute sono migliorate rapidamente e ha ripreso regolarmente la sua vita.

IL MESSAGGIO
Ieri, nel comunicare le guarigioni, Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani ha spiegato che il cittadino cinese «potrebbe essere addirittura dimissibile». «Valuterà il primario quando dimetterli - ha aggiunto - Su tre pazienti positivi, tre pazienti sono guariti. Diamo un messaggio di ottimismo e certezza: si guarisce da questa malattia». Agli esperti è stato poi chiesto se chi ha avuto il coronavirus sarà immune da un eventuale nuovo contagio o potrà ritrovarsi nuovamente malato. «Abbiamo poche esperienze sui dimessi - ha ammesso Emanuele Nicastri, direttore della Divisione malattie infettive dell'ospedale - Normalmente nella maggior parte delle malattie infettive chi guarisce è immune, ma non è sempre così. Dobbiamo imparare dall'esperienza. Le cure per i 3 pazienti sono state differenti. Per il giovane ricercatore rientrato da Wuhan, abbiamo utilizzato sempre un solo farmaco, mentre per gli altri due un mix di farmaci e uno lo abbiamo avuto dall'estero».
Nei prossimi giorni, dovrebbe uscire dalla quarantena anche Niccolò, il ragazzo di 17 anni rimasto bloccato per due volte a Wuhan, che da giorni sta bene ma deve terminare il periodo di isolamento allo Spallanzani.
Un'esperienza particolare, con tanto di guarigione rapida, è quella di Vetrugno, salentino, medico dell'Unità operativa di Medicina interna di Piacenza, che lavora insieme con la moglie. Dopo la manifestazione della malattia, ora non ha praticamente più nulla. E parla della sua esperienza per dare fiducia. «Sono ancora in quarantena - ha raccontato su un post Facebook poi cancellato per evitare fraintendimenti - ma sto bene. Niente panico. Sottoponetevi ai tamponi soltanto se ci sono sintomi. La malattia - ha spiegato - si comporta esattamente come una banale influenza. Nella stragrande maggioranza dei casi si risolve in 3-4 giorni. E poi il contagio non è così facile: i colleghi, gli amici e i familiari, non hanno sviluppato sintomi».
 



Lo specialista ha una storia particolare. A visitare una paziente positiva al virus è stata la moglie, che però non ha avuto manifestazioni di alcun tipo. Come da protocollo chiunque è entrato in contatto con lei è stato sottoposto a tampone, e tra questi anche il marito. L'esame risulterà negativo per tutti, meno che per Vetrugno. E la ragione potrebbe non essere stata la signora ricoverata in isolamento, bensì una gita a Codogno per il carnevale.

SINTOMI LIEVI
Nei giorni successivi, il medico ha avuto solo rinite e raffreddore e non tosse. Ha visitato i pazienti regolarmente, ma nessuno è rimasto contagiato. E ora ci tiene a dire: «Sono veramente insensate le scene apocalittiche. L'unica cosa da rispettare sono le regole del ministero della salute, e soprattutto una particolare attenzione per gli anziani».

 

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