Coronavirus, rubate mascherine nell'ospedale di Branca a Gubbio

Coronavirus, rubate mascherine nell'ospedale di Branca a Gubbio
di Luca Benedetti
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Giovedì 27 Febbraio 2020, 00:38 - Ultimo aggiornamento: 17:34
C’è chi chiama il 117 della Guardia di Finanza per segnalare i prezzi vertiginosi a cui vengono vendute le mascherine e c’è chi le mascherine se le va a prendere in ospedale. Peccato che il prelievo, in quel caso, si chiamaifurto. È successo all’ospedale di Branca, quello che unisce la sanità di Gubbio e Gualdo Tadino. Lo scatolone di mascherine è sparito e ci sono accertamenti in corso per capire chi, preso dalla psicosi del coronavirus, è diventato lo sciacallo della mascherine protettive. Sul fronte mascherine, su suggerimento dell’Umbria, il Governo acquisterà quelle necessarie alle Regioni per il personale sanitario. Un piano anti ritardi.
MENO IN OSPEDALE
Da un ospedale all’altro. Da Branca a Perugia. La psicosi da coronavirus ha effetti anche sul maggior polo sanitario della Regione. Una cittadella da 15mila persone al giorno, che secondo i dati dell’Azienda ospedaliera, ha visto ridurre di un buon venti per cento gli accessi. Basta dare un occhio ai archeggi per rendersene conto. Calano le viste ai malati, ma calano anche le persone che si presentato in ambulatorie laboratori per viste e analisi. C’è anche chi chiama per chiedere se l’esame è strettamente necessario e per chiedere un rinvio. C’è chi si muove con l’accortezza di evitare i luoghi affollati. E l’ospedale, in alcune situazioni soprattutto quando si tratta di attender per il prelievo per le analisi del sangue o per le viste ambulatoriali, lo è. Tra l’altro da ieri al Santa Maria delle Misericordia passaggi obbligati al Pronto soccorso anche chi porta i bimbi al primo intervento pediatrico del reparto. 
SCUOLE E COMUNE
Scuole ed enti pubblici si stanno adeguando all’ordinanza del ministero della Salute del 23 febbraio a quella della Regione dopo il video-vertice tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e i governatori delle regioni a cui ha partecipato, dal centro Prociv di Foligno, la presidente della Regione Donatella Tesei.
Si organizzano le scuole. E così se all’Istituto tecnico, tecnologico statale e “Alessandro Volta” la dirigente scolastica Rita Coccia ha indicato la pulizia dei bagni ai collaboratori scolastici ogni tre ore, al liceo “Pieralli” la dirigente Simona Zoncheddu ha chiesto a personale Ata e alla cooperativa che effettua la pulizia delle due sedi dell’istituto, di «provvedere ad una approfondita pulizia di tutti i locali scolastici e contestualmente a provvedere alla pulizia dei servizi igienici al termine di ogni ricreazione».
Da parte su il Comune di Perugia ha impegnato una spesa di 746,64 euro per l’acquisto di sapone detergente battericida per le scuole gestite da palazzo dei Priori
SUGLI AUTOBUS
Contro i rischi da coronavirus si difendono anche gli operatori del trasporto locale. C’è una circolare del direttore regionale di Bus Italia, Velio Del Bolgia, che spiega come verranno rinforzate le cassette del pronto soccorso sui bus, sui treni della Fcu e sulle imbarcazioni che fanno servizio al Trasimeno. Per tutti in arrivo: due mascherine di protezione di cui una filtrante, un paio di guanti in lattice, due sacchetti impermeabili e disinfettante per le mani. C’è anche un codice di comportamento in caso di necessità.
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