Coronavirus, dalla Cina all'Iran: ecco i contagi nel mondo

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Martedì 25 Febbraio 2020, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 17:34

Il coronavirus ha toccato in Cina il picco tra il 23 gennaio e il 2 febbraio e ha cominciato poi a calare in maniera consistente: i ricercatori dell'Oms «non hanno riscontrato cambiamenti significativi nel Dna del coronavirus», ha notato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che però ha sollecitato il mondo a prepararsi a scenari peggiori di fronte all'espandersi globale del contagio. «Siamo profondamente preoccupati per l'improvviso aumento dei casi in Italia, Iran e Corea del Sud», ha affermato il numero uno dell' Oms nel briefing quotidiano. «Al momento fuori dalla Cina ci sono 2.074 casi in 28 Paesi e 23 morti».

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In Cina, invece, ci sono 77.362 casi e 2.618 morti, con 508 nuovi contagi : il tasso di letalità stimato dall'Oms è «del 2-4% a Wuhan e dello 0,7% fuori Wuhan». Del resto un primo segnale positivo è maturato quando sei province della Cina hanno abbassato il livello di emergenza sul coronavirus, portandolo da 1, il più alto, a 2 o a 3: si tratta di Gansu, Liaoning, Guizhou, Yunnan, Shanxi (un pilastro della produzione di carbone) e Guangdong (la prima per export in Cina).

Al di fuori della Cina, in Corea del Sud i contagiati sono almeno 893, cioè 60 in più rispetto a ieri. Lo ha reso noto il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kcdc). E' il numero più consistente fuori dalla Cina.
Il Giappone invece è fermo a 135 casi di contagio, secondo i dati della Johns Hopkins University.  Un ottantenne ricoverato durante la quarantena della Diamond è morto in Giappone, portando a 4 le vittime del contagio di coronavirus sulla nave da crociera.

 



Una donna residente a Barcellona e appena tornata dal Nord Italia, inoltre, è risultata positiva al coronavirus. È il quarto caso in Spagna, dopo quelli registrati nelle Canarie e a Maiorca. E c'è un primo caso di coronavirus confermato anche in Svizzera. Lo ha indicato l'Ufficio federale della sanità (Ufsp).

In Iran, infine, la situazione appare incerta al punto che è diventato un caso il bilancio dei decessi salito ad almeno 50 nella sola città di Qom, in base a un dispaccio dell'agenzia semi-ufficiale Isna, poi smentito dal governo che ha drasticamente ridotto i numeri. L'ultimo dato fornito dalle autorità di Teheran ha portato infatti a 61 il numero ufficiale dei contagiati dal coronavirus a fronte di un numero di morti fermo sempre a 12. Anche un deputato di Qom aveva parlato di almeno 50 morti solo nella sua città, accusando le autorità di «non dire la verità» sulla situazione che si sta profilando. Alcuni funzionari pubblici iraniani, tra cui due parlamentari appena eletti nel voto di venerdì scorso, sono risultati positivi ai test e ricoverati subito in ospedale.

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