Civitanova fa il triplete, dopo lo scudetto leva a Perugia la Coppa Italia, nonostante il 33-35 del 4° set

Civitanova fa il triplete, dopo lo scudetto leva a Perugia la Coppa Italia, nonostante il 33-35 del 4° set
di Vanni Zagnoli
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Domenica 23 Febbraio 2020, 22:56 - Ultimo aggiornamento: 22:57
Vince Civitanova, ancora, per la seconda volta in 3 finali con Perugia, con Fefè De Giorgi. La Lube si aggiudica la coppa Italia stellare, delle stelle, con il meglio del volley mondiale a Casalecchio di Reno, con tanta gente che non dà la mano per evitare il coronavirus.

I marchigiani aveva perso la semifinale di supercoppa con Modena, per il resto sono dominanti. Anzi, era Perugia, con 23 successi in sequenza, fra coppe e campionato. Vince Fefè, allora, come in gara5 scudetto e come in Champions league, a Berlino contro Kazan. La supercoppa è andata in Umbria, la coppa Italia torna nelle Marche, dopo il passaggio in Umbria. 

E’ uno spettacolo quel 33-35 valso il tiebreak, i neri della Sir spendono tanto, inseguono per tutto il match e anche nel quinto set, sul 10-6. Esulta Giulianelli, il patron delle cucine, esultano i predators, i tifosi arrivati dal Maceratese. Il derby del tifo va a Perugia, come sempre, un pubblico da calcio, da Europa, da brividi, con tre donne con il megafono, fra cui Gaia che dichiara a noi 11 anni e al collettivo 14.

“Per il Perugia... combattereee”, urla Francesca, non basta a Heynen, il belga dai capelli bianchi campione del mondo con la Polonia, a Torino, un satanasso. Vinse Fefè il flemmatico, pingue, lucido, anche per Medei, in Turchia, 6 finali perse in sequenza, la settima con De Giorgi e poi adesso la sequenza virtuosa, tre in sequenza, poi arriveranno probabilmente lo scudetto (ma Trento o Modena possono eliminarla) e la Champions, con Kazan ma anche Perugia o l’Itas Diatecs Trentino insidiose. 

La Lube è lo sport italiano, c’è il presidente Bruno Cattaneo, federale che pensa all’olimpiade, ci sono Marco Bracci e Andrea Lucchetta della generazione dei fenomeni e fenomenale è tanto anche questa ex Macerata, pazzesca, di fronte all’uomo da un milione di dollari, Leon, il più noto al mondo, arrivato al posto di Zaytsev. L’ultimo parziale è passeggiato, con i biancorossi esultanti e la Sir proprio fuori partita, il 15-10 sporca un po’ le emozioni di cotanto evento. 

L’mvp è scontato, come ogni volta che trionfano le Marche, Osmany Juantorena, il leader anche dell’Italia, alla sua ultima olimpiade. Va preservato per la finale, ma il più è tornarci. Il patron della Lube Giulianelli se lo coccola, sino a quando giocherà?







 
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