Con il ceffone politico che di fatto azzera il progetto di ritorno alla normalità almeno su quegli stabili occupati abusivamente, si calpesta per evidenti interessi politici a buon mercato, una norma fondamentale del diritto. Una decisione grave, inquietante e deflagrante. Una resa dello Stato nei confronti di chi delinque e con il sopruso calpesta un diritto fondamentale, che si tratti di proprietà pubblica o privata. La paura di rimbalzi negativi sul delicato terreno dei consensi, e ancor più di quelli elettorali ormai alle viste, hanno prevalso sul rispetto del diritto. Se si sparge il profumo del voto e la legge si congela significa che siamo scesi di un altro gradino verso il basso. Ma quei consensi rastrellati a buon mercato alla fine non costeranno troppo anche al sindaco e alla sua giunta?
paolo@graldi.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA