Ilario Alicante torna all'Eur: chi è il dj partito da Livorno alla conquista delle consolle internazionali

Ilario Alicante torna all'Eur: chi è il dj partito da Livorno alla conquista delle consolle internazionali
di Marco Pasqua
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Giovedì 20 Febbraio 2020, 15:19 - Ultimo aggiornamento: 16:15
C’era un volta un ragazzo che amava suonare le percussioni, con gli amici, davanti ad uno stabilimento balneare di Livorno. Mentre i suoi coetanei facevano il bagno, Ilario Alicante preferiva dilettarsi con il djembe. Un giorno, quel ragazzo, si ritrovò nel capannone di un amico: dentro c’erano gli strumenti che la madre, musicista, usava e che ben presto – in particolare il mixer – divennero suoi compagni di viaggio. Erano gli anni delle superiori e Ilario Alicante aveva intorno ai 15 anni: un giorno marinò la scuola (in realtà la cosa accadeva spesso...) e incontrò un ragazzo che lavorava in un locale vicino Livorno. Si propose e, di lì a poco, iniziò a mettere i dischi al Pachamama Club. In realtà, fu entrando al Tenax di Firenze, da ragazzo, che, guardando il dj e ascoltando la musica, disse: «Questo è il lavoro che voglio fare». Il resto è la storia di uno degli artisti italiani più apprezzati al di fuori dei nostri confini. Da Livorno al resto del mondo il passo è breve: Alicante riesce a suonare, da giovanissimo, al Time Warp di Rotterdam.


Del resto doveva avere talento, se a 20 anni è riuscito a tirare fuori dal cilindro una traccia come “Vacaciones En Chile”, che in pochi mesi diventa una hit mondiale. Per usare un’espressione tipica di Livorno, Alicante è sempre stato un ragazzo che «aveva l’argento vivo addosso»: una persona che non riusciva mai a stare fermo, tanto era intraprendente. Come molti suoi colleghi, si trasferisce prestissimo a Berlino: «E’ l’epicentro della musica techno in Europa». A Milano è tornato da poco: «Mi mancavano la famiglia, gli amici, il cibo». Dovendo definirsi, di sé ha detto: «Mi sento un dj a 360 gradi: non amo fossilizzarmi su un unico genere. Non mi faccio problemi a suonare dischi che mi emozionano, anche se non sono propriamente techno». 

Sabato 22 febbraio dalle 23, Spazio 900, piazza Guglielmo Marconi 26/B.
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