Renzi-Conte, strappo rinviato: «Ora premierato e stop al reddito»

Renzi a Porta a Porta: mozione di sfiducia a Bonafede entro Pasqua
di Barbara Jerkov
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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 07:42

Elezione diretta del premier. Ecco la mossa del cavallo, la carta che Matteo Renzi ha lanciato nel corso della registrazione della puntata di oggi di Porta a Porta. La tensione con Giuseppe Conte, appena sfumata questa mattina nell'aula di palazzo Madama con il via libera alla mozione di maggioranza in vista del Consiglio Ue, è  ben lungi dall'essere in via di superamento. Dunque l'affondo sulle riforme istituzionali, per impedire il ripetersi di presidenti del Consiglio "senza partito", alla Conte appunto. E poi via il reddito di cittadinanza: l'ex segretario Pd chiede al premier che abolisca il sussidio, prima bandiera M5S. 

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Una riforma costituzionale come questa del premierato, sarebbe l'assicurazione migliore sul prosieguo della legislatura fino al 2023 anche in caso di rottura di Italia Viva con i rosso-gialli. Il premierato con l'elezione diretta del capo dell'esecutivo piace molto anche al centrodestra, inclusa Giorgia Meloni altrimenti contraria a qualsiasi esecutivo dopo l'attuale.

L'obiettivo di Renzi, che ha assicurato di non essere un rompiscatole ma di credere profondamente in quel che propone, sembrerebbe essere quello di puntare su una fase costituente con un premier diverso da Conte.

«Non butto la palla in tribuna perché quand'anche cadesse il governo non si può votare fino all'autunno, quando mai nella storia si è votato. È presumibile pensare che almeno fino al 2021 non si vota. Siccome non si può votare per un impedimento tecnico, dico che è il momento di guardarsi negli occhi e pensare prima agli italiani e poi ai partiti», ha detto ancora Renzi. Che è stato caustico con gli alleati di maggioranza. «Ci hanno provato» a farci fuori ma «non ce l'hanno fatta. Hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili. Ma non c'è niente di male se il presidente del Consiglio, qualche suo collaboratore o esponente della maggioranza dice "togliamoci di torno Renzi perché non ci dice di sì sulla giustizia". È loro diritto provarci, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci».



L'ex pemier ha ribadito che Italia Viva è pronta ad una mozione di sfiducia sul ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «Ma solo in mancanza di una intesa - ha ribadito Renzi - E voglio essere ottimista: un accordo ci sarà. Se ci vogliono in maggioranza debbono tenersi anche le nostre idee».
 

Quanto al reddito di cittadinanza «è un fallimento, se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l'1,7% ha trovato lavoro e oggi Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Se Conte vuole fare la cura da cavallo» per l'economia «inizi ad abolire il reddito di cittadinanza e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende».

LE REAZIONI
«Credo che qualcuno, se continua così, farà venire il mal di testa agli italiani e alle italiane con questo chiacchiericcio insopportabile di cui non si capisce il fine», è il duro commento di Nicola Zingaretti. Mentre Dario Franceschini si affida a un riferimento alla fiaba di Esopo in cui lo scorpione uccide la rana che lo sta portando in salvo: «...mentre stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del suo folle gesto. 'Perché sono uno scorpione..'. rispose. 'È la mia natura!'».

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