Trentacinquenne trovato morto fulminato: aveva le cuffie nelle orecchie e il cellulare in carica

Trentacinquenne trovato morto fulminato: aveva le cuffie nelle orecchie e il cellulare in carica
di Federica Macagnone
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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 21:19

Da giorni non rispondeva alla fidanzata, i suoi amici non lo avevano più visto. Un’assenza sospetta che ha messo in allarme tutti, spingendo un vicino di casa a sfondare la sua porta di casa a Phra Nakhon Si Ayutthaya, in Thailandia. Il cadavere di Supakhet Saraboon, 35 anni, era disteso sul letto con ancora i pantaloncini e la maglietta indossata per giocare a calcetto lo scorso giovedì.

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A ucciderlo potrebbe essere stata una scarica elettrica: Supakhet, infatti, è stato trovato senza vita lunedì sera con le cuffiette alle orecchie, il filo arrotolato sul petto e attaccato a uno smartphone collegato a una prolunga. Giovedì sera era tornato da un allenamento di calcio e si era sdraiato sul letto. Dal quel momento di lui non si erano più avute notizie. La fidanzata aveva contattato Surawut Sukpanya, un vicino di casa 36enne, preoccupata perché  Supakhet non rispondeva alle sue chiamate. Una circostanza che non faceva che alimentare la preoccupazione di Surawut, che da giorni chiamava l’amico per chiedergli di uscire senza ricevere alcuna risposta: «Non avevamo sue notizie da più di tre giorni, era insolito. La sua ex ragazza mi ha inviato un sms per vedere cosa stava succendo. Sono andata a casa sua, ma non mi ha risposto alla porta. Ero molto allarmato e insieme a un altro vicino siamo entrati in casa. Lo abbiamo trovato morto sul letto».

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Surawut ha contattato l’ambulanza, ma i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso: adesso solo l’autopsia potrà confermare la causa della morte, ma i dottori hanno pochi dubbi. «Non ci sono persone sospette coinvolti nella morte, quindi crediamo che sia un incidente causato dal cellulare - ha detto Surapong Thammapitak, capo della polizia di Phra Nakhon Si Ayutthaya - Le persone devono fare attenzione quando usano le cuffie e ricaricano il telefono allo stesso tempo».
 
Non è il primo caso nel Paese legato all’uso di cuffie e telefoni in carica. Nel novembre dello scorso anno Somchai Singkhorn, un 40enne che lavorava come cuoco in un ristorante, è stato trovato morto con segni di bruciature sul braccio e sul collo: è morto fulminato dal suo telefono in carica. Lo scorso maggio un 22enne è morto in circostanze simili: lo hanno trovato sul letto mentre stringeva il cellulare in carica. 
 

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